Giovedì, 20 Novembre 2025 AbruzzoSciopero generale del 12 dicembre, la Cgil Abruzzo Molise: "Manovra sbagliata, sanità al collasso e tasse in aumento"A illustrare le ragioni della protesta è stato il segretario regionale Carmine Ranieri, alla vigilia dell’assemblea generale del sindacatoLa Cgil Abruzzo Molise si prepara alla mobilitazione nazionale del 12 dicembre contro una legge di bilancio che, secondo il sindacato, «lascia soli lavoratori, pensionati e cittadini fragili». A illustrare le ragioni della protesta è stato il segretario regionale Carmine Ranieri, alla vigilia dell’assemblea generale del sindacato, in programma venerdì 21 novembre al Gabri Park Hotel di San Salvo, alla presenza del segretario confederale Christian Ferrari. «La manovra è costruita su una crescita zero, con stipendi fermi e servizi pubblici in crisi – ha spiegato Ranieri –. Una delle misure più controverse è la riduzione delle aliquote per i redditi sopra i 28mila euro: secondo i dati di Cgil, Istat e Banca d’Italia, l’85% dei benefici andrà ai redditi più alti. Si parla comunque di cifre irrisorie: per guadagnare 36 euro in più al mese bisogna avere un reddito di almeno 50mila euro». Ranieri attacca anche le scelte della Regione Abruzzo: «Dal primo gennaio 2026 aumenteranno le addizionali Irpef, colpendo proprio quella fascia di reddito che il governo dice di voler aiutare. È un paradosso: la Meloni dà, Marsilio toglie». Il segretario regionale sottolinea inoltre il quadro economico negativo: «L’Italia è fanalino di coda in Europa per crescita del Pil, e in Abruzzo la cassa integrazione è in aumento costante. Eppure la manovra non prevede investimenti per lo sviluppo industriale. La sanità è al collasso, con liste d’attesa interminabili e difficoltà perfino nell’accesso ai farmaci. La Fondazione Gimbe ha certificato che nel 2026 la spesa sanitaria reale sarà pari al 6,16% del Pil, molto meno di quanto necessario». La Cgil denuncia anche l’assenza di interventi sulle pensioni e un progressivo impoverimento dei lavoratori: «Il Governo peggiora la legge Fornero e intanto il fiscal drag ha drenato 25 miliardi dalle tasche di lavoratori e pensionati. Intanto, si aprono nuovi spazi di spesa per gli armamenti, mentre restano tagli per sanità, scuola e lavoro». «Per tutte queste ragioni – conclude Ranieri – il 12 dicembre saremo in piazza. Chiediamo un fisco più giusto, il rilancio della sanità pubblica e misure concrete per l’occupazione. È tempo di cambiare rotta e costruire un Paese più equo».
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