Giovedì, 20 Novembre 2025 AbruzzoMarsilio, "La ferrovia Pescara-Roma diventi spesa militare"Blasioli: "Questa dichiarazione conferma la mancanza di fondi"Il raddoppio e velocizzazione della ferrovia Pescara – Sulmona – Avezzano – Roma, dal costo di 10 miliardi di euro da considerare come infrastruttura strategica militare, in modo tale da poter ottenere anche a livello europeo un canale prioritario di finanziamenti. L’ipotesi viene perorata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia sta trattando con il governo di Giorgia Meloni, come rivelato dallo stesso Marsilio ieri alla fine di un vertice a Bruxelles con il commissario europeo ai Trasporti e Turismo Apostolos Tzitzikostas. “Ho informato il commissario del lavoro che stiamo facendo con il governo italiano per inserire la ferrovia Roma-Pescara all’interno della strategia di mobilità militare”, ha detto il presidente. Una novità che però in Abruzzo, per voce del consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli, è la conferma che i soldi non ci sono, e annuncia che della questione se ne occuperà giovedì prossimo la Commissione vigilanza” “Prima che diventi un progetto militare e che da opera strategica per portare merci da una costa all’altra, finisca col diventare infrastruttura di trasporto per cannoni e carrarmati come vorrebbe ora Marsilio, chiederò di chiarire, una volta per tutte, gli aspetti irrisolti della velocizzazione della tratta ferroviaria Roma–Pescara. Il viaggio del presidente in Europa e l’ipotesi di trasformare un’opera strategica di mobilità e sviluppo in un’infrastruttura a valenza militare e difensiva, mentre l’Italia dovrebbe coltivare pace e convivenza serena fra popoli e territori, rappresenta la prova provata che questo progetto non ha gambe per camminare. Non ha coperture sufficienti, nonostante l’impatto enorme che comporta su persone, attività e territori e, per di più, rischia di diventare un’altra cosa, perché nato senza un futuro certo, nonostante l’impatto su persone, case, cose e attività”. E aggiunge Blasioli: “Da tempo, non trovando riscontri nelle carte, temevamo che mancassero le risorse per l’intero tracciato, nonostante Marsilio continui a ripetere che tutto sia coperto – sottolinea Di Marco – . Oggi il suo viaggio in Europa e la richiesta di “riclassificazione militare” della linea confermano i nostri dubbi: mancano i fondi addirittura per avviare l’opera, nonostante pompose ed esclusive inaugurazioni, si ricordi quella a Manoppello con comitati e comunità confinati fuori dal cantiere e si cerca una scorciatoia. Nel frattempo restano irrisolti nodi cruciali, in primis la mancanza dei ristori promessi ai Comuni, cosa che sentiremo dalla voce dei sindaci di Manoppello, Scafa, Alanno e Rosciano giovedì in Commissione”.
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