Un'azione giudiziaria contro i tagli dei servizi sanitari, osservazioni al Pos 2025-2027 da discutere nella Conferenza dei sindaci di martedì prossimo, dialogo con le parti politiche e manifestazione a Roma.
Sono le fasi di un piano di intervento varato dal presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, e dai sindaci dei comuni pentri per invertire la rotta segnata dalla bozza del Piano sanitario regionale, redatto dai commissari, per il rientro dal debito.
A rendere note le azioni da compiere è stato il presidente Saia, anche sindaco di Agnone, a margine di un incontro svoltosi nella sede dell'ente.
I presidi penalizzati dal Pos sono gli ospedali di Isernia e di Agnone, il primo rischia la chiusura del punto nascita e di Emodinamica, il secondo il declassamento a ospedale di comunità.
"Poco più di due milioni di euro. È questa la cifra a cui ammonterebbe il risparmio per la riconversione dell'ospedale di Agnone in ospedale di comunità negli anni 2026 e 2027 - ha commentato Saia -. Può la salute dei cittadini dell'Alto Molise valere 2 milioni di euro? Per me non ha senso, perché la salute non ha prezzo". Il sindaco di Isernia, Piero Castrataro, ha definito la situazione gravissima e considera la strada del dialogo istituzionale palesemente ormai superata. "All'incontro di oggi - ha dichiarato Castrataro - seppure invitati, erano assenti gli esponenti della maggioranza regionale e i parlamentari molisani. Un silenzio che pesa più di mille parole!".
Per la difesa della sanità pubblica i sindaci costituiranno anche un comitato organizzativo per concretizzare, nel minor tempo possibile, tutte le iniziative condivise.