Venerdì, 17 Ottobre 2025 Vasto

Sarà una commissione a decidere sui trabocchi presenti lungo la costa di Vasto

Dovrà valutare le offerte tecniche ed economiche presentate in Comune per la ricostruzione di due trabocchi in località Torricella

Sarà una Commissione formata da tre componenti  a valutare le offerte tecniche ed economiche presentate in Comune per la ricostruzione di due trabocchi in località Torricella, uno dei quali verrà destinato alla ristorazione, mentre l’altro – non censito – conserverà la funzione originaria. Si tratta di due delle undici macchine da pesca presenti lungo la costa vastese, andati distrutti  dalle mareggiate. In presenza di più richieste finalizzate ad ottenere la concessione demaniale marittima ad uso turistico e ricreativo per la durata di dieci anni, l’ente ha deciso di nominare una Commissione composta da Italo Pomponio, Francesca Grosso e Francesca De Gregorio, il cui compito è quello di individuare la migliore offerta, secondo i criteri e le modalità stabilite dalla giunta comunale. Un altro trabocco verrà quindi destinato alla ristorazione con annesso deposito, cucina e servizi igienici. Sarà dotato, inoltre,  di argano, di rete e di tutte le attrezzature atte a garantire il funzionamento.  E mentre in città  continua la corsa per trasformare le antiche macchine da pesca in ristoranti sul mare, Italia Nostra del Vastese lancia un appello. 

“Il Comune di Vasto dovrebbe privilegiare le proposte che riguardano il mantenimento della funzione originaria  per lo svolgimento di attività didattiche e culturali”, sostiene il presidente dell’associazione,  Davide Aquilano, “per inciso l’unico trabocco che continua ad assolvere la sua funzione originaria è quello di località Canale. Gli altri vengono usati o come luoghi per il piacere personale per uso privato, o sono stati trasformati in ristorante, oppure sono spariti. L’amministrazione comunale dovrebbe prendere esempio da Torino di Sangro. Farsi cioè promotore del ripristino di un trabocco in modo che questi luoghi possano essere goduti da tutti, chiaramente a richiesta, ed essere usati per eventi di carattere culturale, didattico e turistico. E’ un invito che come Italia Nostra mi sento di  rivolgere al Comune che potrebbe  distinguersi rispetto al gregge che guarda al trabocco come un manufatto da trasformare in ristorante, per produrre un profitto materiale. Attualmente lungo la costa abbiamo quattro trabocchi ristoranti, due al porto e gli altri due a Trave e Cungarelle”, prosegue Aquilano, “degli altri sette alcuni sono vincolati, ma si tratta di vincoli generici. La posizione di Italia Nostra rimane la stessa”, ricorda il presidente, “cioè di netta contrarietà alla trasformazione dei trabocchi in ristoranti. C’è un problema di fondo che è quello della verifica statica. Noi riteniamo che decine di persone non possano stare contemporaneamente su una piattaforma sorretta da pali di ferro e di legno, senza una verifica statica. Su questo non transigiamo”. 

Lo scorso mese di settembre la giunta comunale di Vasto ha approvato le linee di indirizzo a cui attenersi ai fini della valutazione delle domande, privilegiando la proposta che  risponda ad un più rilevante interesse pubblico, tra cui la qualità dei materiali impiegati; le azioni rivolte alla conoscenza, alla tutela e alla divulgazione delle antiche tecniche di pesca; nonché alla valorizzazione del trabocco come bene culturale; l’accesso e la fruizione dei servizi da parte di persone diversamente abili o con ridotte capacità motorie; la capacità e l’impegno nella cura e conservazione tecnico-strutturale del trabocco; il miglioramento dell’offerta turistica comunale; nonché l’utilizzo gratuito per esigenze istituzionali quali didattica, visite guidate o eventi pubblici.

Anna Bontempo (Il Centro)