Giovedì, 16 Ottobre 2025 Vastese

I dati Aci-Istat: nel Vastese due incidenti al giorno

Rispetto all’anno precedente sono aumentati sia il numero degli incidenti che quello dei morti e ferit

"I dati ACI-ISTAT sull’incidentalità per il 2024 continuano a restituire un quadro preoccupante per la sicurezza stradale”, A dichiararlo è il presidente dell’Automobile Club provinciale di Chieti, Mario Aloè.

“In tutta la provincia di Chieti, rispetto all’anno precedente, sono aumentati sia il numero degli incidenti che quello dei morti e feriti” ha commentato Mario Aloè. Nel Vastese a preoccupare sono soprattutto gli svincoli .
Uno scenario che secondo Aloè “impone l’adozione di politiche mirate, che promuovano iniziative di formazione sulla sicurezza stradale per i giovani e corsi di aggiornamento per gli adulti. Nel nostro piccolo, nel 2024, abbiamo erogato corsi di educazione stradale, negli Istituti Scolastici che ce lo hanno richiesto, che hanno coinvolto 902 ragazzi di ogni ordine e grado di scuola della provincia. E’, secondo noi, fondamentale e vitale educare al rispetto delle regole fin dalle più tenere età, in particolar modo quelli che saranno poi gli automobilisti del domani”.

Corsi che a parere degli esperti andrebbero estesi anche alle città , dove più che la velocità a provocare incidenti sono le distrazioni.

Stamane il quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, a firma di Paola Calvano, ha pubblicato un ampio reportage sull’argomento.

Buche, avvallamenti, pericoli dovuti a guardrail distrutti e alberi pericolanti . Le strade provinciale del Vastese vengono segnalate come particolarmente insidiose secondo quanto riportato dai dati diffusi da e supportati dal parere di diversi sindaci.

Nel 2023 (i dati del 2024 non sono ancora disponibili), in provincia di Chieti ci sono stati 762 incidenti, che hanno causato 1.103 feriti e 24 morti. Le strade provinciali presentano numerose buche e avvallamenti che costringono gli automobilisti a manovre pericolose. Una grande insidia è la vegetazione che cresce ai bordi della carreggiate e spesso copra la segnaletica . In altri casi la segnaletica è assente o danneggiata e l’illuminazione scarsa. Altro motivo di pericolo e spesso di incidenti, la presenza di animali selvatici.

Dall’Alto Vastese al Trigno, passando per il Sinello, la situazione della viabilità è sempre più critica. Nel 2024 ci sono state diverse vittime sulla Statale 16 e sulla Statale 650 del Trigno, ma anche sulle arterie provinciali gli incidenti sono stati numerosi ed hanno coinvolto non solo autoveicoli ma anche moto di grossa cilindrata. Una delle strade più pericolose è la strada provinciale che da Vasto porta a San Salvo. La strada sorge su una collina notoriamente franosa e l’arteria presenta dossi e dislivelli oltre a crepe che andrebbero sanate. Pericolosa e insidiosa la provinciale in località Buonanotte. La strada sarà a servizio del nuovo nosocomio che sorgerà in località Pozzitello . Per questo la Provincia ha ricevuto dei fondi per la sua sistemazione . E a parere del presidente della Provincia uno dei problemi più grossi è proprio la mancanza di fondi.

«La scelta del Governo Meloni di tagliare 300 milioni di euro di fondi destinati alle Province per la manutenzione delle strade provinciali “, afferma Francesco Menna ” avrà conseguenze pesantissime sulla viabilità e sulla sicurezza dei cittadini, in particolare delle aree interne .Con la legge di bilancio del 2017 erano stati stanziati 275 milioni di euro annui per il periodo 2025-2034, da ripartire equamente tra le Province italiane per la manutenzione straordinaria delle strade. Ora, con il bilancio di previsione dello Stato 2025-2027, il Governo Meloni, guidato da Fratelli d’Italia, ha deciso di ridurre drasticamente queste risorse, tagliando 20 milioni di euro nel 2025, 15 milioni nel 2026 e addirittura 275 milioni nel 2029. Sono fortemente preoccupato da questi tagli, che mettono in ginocchio le Province e incideranno direttamente sulla manutenzione straordinaria della viabilità, con un impatto devastante sulle condizioni delle strade provinciali, già in difficoltà per la carenza di fondi e di interventi adeguati. Si tratta di una scelta inaccettabile che mette a rischio la sicurezza dei cittadini, penalizzando soprattutto le aree interne, dove le infrastrutture viarie sono essenziali per la mobilità, per l’economia locale e per la tenuta sociale dei territori».