Mercoledì, 15 Giugno 2022 AbruzzoASL PESCARA: “CENE E LAVORI IN CAMBIO DI APPALTI”IL GIP, “RAPPORTO DELINQUENZIALE CONSOLIDATO”“Vincenzo Marinelli per foraggiare la sua attività lavorativa ha bisogno che le ditte che rappresenta si aggiudichino le gare e quindi di informazioni prima di altri concorrenti sull’andamento delle gare e sul procedere dell’iter amministrativo, come anche di cogliere i punti deboli degli avversari per sfrondare il campo e infine ottenere le aggiudicazioni secondo la sua politica del tutto e subito. Le condotte di reato non si sono realizzate una tantum perché tra la Petrella e Verna da una parte e Vincenzo Marinelli e Graziano Canonico dall’altra è in essere un rapporto delinquenziale consolidato e datato, già prima dell’avvio dell’attività di intercettazione”. Nelle parole del gip Antonella Di Carlo, il cuore delle accuse, tutte da dimostrare, al centro dell’inchiesta della Procura di Pescara che ieri ha portato al clamoroso arresto ai domiciliari dell’imprenditore della sanità, Vincenzo Marinelli, 86 anni, del suo collaboratore Graziano Canonico, a due funzionari della Asl, Tiziana Petrella e Antonio Verna, oltre all’imprenditore Fabio Tonelli. Uomini della guardia di finanza e della polizia di Stato hanno messo in esecuzione una misura cautelare richiesta dal pm Andrea Di Giovanni e firmata dal gip. Il giudice non ha accolto la richiesta di misura nei confronti di altri due indagati, la figlia di Marinelli, Silvia Marinelli, e Pasquale Sentenza, non ravvisando il medesimo pericolo di reiterazione del reato. L’inchiesta è quella che riguarda le attività delle società di Marinelli in relazione ad alcune gare di appalto che avrebbero predisposto gli uffici della Asl. Marinelli è stato raggiunto dalle fiamme gialle a Grottammare dove si trovava in qualità di accompagnatore della nazionale under 21 di calcio. L’inchiesta risale al 2019 e conta una quarantina di indagati fra cui anche esponenti politici. I reati ipotizzati dalla Procura fanno riferimento a presunta corruzione e turbativa d’asta. Altri 13 indagati: tra questi spiccano i nomi del presidente del Consiglio Regionale abruzzese Lorenzo Sospiri e l’ex sottosegretario alla Giustizia dei governi Renzi e Gentiloni Federica Chiavaroli, entrambi per concorso in turbativa d’asta. Per Sospiri si tratta di una nuova iscrizione sull’albo degli indagati dopo la prima dello scorso maggio 2021. Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore pescarese Di Giovanni, si legge sull’Ansa, Sospiri si sarebbe adoperato per turbare una gara d’appalto per la gestione dell’affidamento dei servizi in favore dei pazienti in stato di fragilità; Federica Chiavaroli avrebbe fatto pressioni su un medico dell’ospedale di Pescara per intervenire su una commissione aggiudicatrice su un appalto per sistemi diagnostici. I fatti risalgono ad un periodo che va dal febbraio 2019 al giugno 2020. In paticolare, Sospiri in virtù del suo ruolo politico, “sollecitava la dirigente e rup Tiziana Petrella ad “avvicinare” i punteggi attribuiti alla Servizi Ospedalieri e a Clean Service, all’esito dell’offerta tecnica in modo da consentire loro di contendersi l’aggiudicazione all’esito dell’offerta economica, e le prometteva, per conto di Marinelli, di adoperarsi affinchè in Regione le fosse conferito l’incarico di direttore dell’Aric”. Chiavaroli è accusata di “aver fatto pressioni, compulsata da Marinelli, su Giancarlo Di Iorio, primario del laboratorio analisi, affinché incontrasse Silvia Marinelli ed intervenisse sulla commissione giudicatrice orientandone la decisione in favore di Abbott”, Gli altri indagati sono a vario titolo primari, presidenti di commissione, dirigenti di società, avvocati, e sono: Donato Marinelli, Vincenzo D’Egidio, Roberto Vezzaro, Romina Iacoponi, Cristiana Marinelli, Paolo Zappalà, Tommaso Marchese, Maria Manfellotto, Leone Giansante, Silvia Marinelli e Pasquale Sentenza. Il gip Di Carlo a proposito di Petrella scrive: “si è dimostrata a tutto tondo a libro paga di Vincenzo Marinelli, orientando le gare, scegliendo commissari compiacenti e defenestrando chi non le prometteva di raggiungere i suoi obiettivi, rectius quelli di Vincenzo Marinelli, mentendo circostanze anche ai vertici della Asl, arrogandosi ruoli che non le competevano, aggirando i dettami normativi pur di prestarsi in soccorso degli amici e il tutto per qualche migliaio di euro, per qualche regalia, per qualche cena e per cercare di soddisfare l’ambizione smisurata di ricoprire ruoli apicali”. Nelle carte dell’inchiesta il trasloco, il giardiniere, l’idraulico, il fabbro, e persino il tagliando della sua autovettura vennero pagati dall’imprenditore a favore di Petrella. Come pure le cene dell’indagata, le bottiglie di champagne Kristal, “una borsa di marca Louis Vuitton e un bracciale per un valore complessivo superiore a 2.500 euro nel dicembre del 2019… con l’aggravante di aver commesso il fatto nell’ambito della stipulazione di contratti nei quali è interessata l’amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene, nella specie la Asl di Pescara”. Per quanto riguarda Verna, segretario o membro di varie commissioni di gare, sarebbe stato il suo “suggeritore malizioso nella gestione delle gare e suo convinto vassallo, che ha dimostrato tutta la sua spregiudicatezza e pochezza, dati in sostanza i miseri guadagni, nella vicenda dei dispositivi di protezione dove non ha esitato a servirsi del ruolo pubblico per improvvisarsi imprenditore privato”. Gli arresti di oggi arrivano dopo “molteplici attività di accertamento effettuate e caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto (in parte ancora in corso) , hanno disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell’imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli, referente sul territorio di società nazionali e multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali Philips, Servizi Ospedalieri ed Abbott”. Nel mirino reati di corruzione e turbativa d’asta per 8 episodi. Per la Procura guidata da Giuseppe Bellelli “le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e plurimi indizi colpevolezza, ritenuti sussistenti dal Gip di Pescara Antonella Di Carlo, a carico dei protagonisti di un collaudato meccanismo corruttivo all’interno dell’Ufficio UOC/ABS della ASL di Pescara che ha determinato il condizionamento di almeno cinque gare d’appalto per un valore complessivo pari a trentacinque milioni di euro circa, con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi, e con vere e proprie tangenti in denaro che Marinelli, direttamente o attraverso i suoi emissari (tra cui Canonico, autista e factotum di Marinelli), faceva pervenire alla Petrella, direttore della Unità Operativa Complessa (UOC) – Acquisizione Beni e Servizi (ABS) della ASL di Pescara nonchè RUP/Autorità di gara. L’utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo di Marinelli e la creazione di appositi fondi neri consentivano di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti”. |