Mercoledì, 8 Aprile 2009 Abruzzo

Berlusconi: ormai L'Aquila è una città fantasma

Sono state montate 2962 tende per una capienza di oltre 17 mila persone

Le vittime finora accertate del terremoto in Abruzzo sono 272, di cui sei in corso di identificazione. Lo si apprende dai carabinieri.

L'AQUILA CITTA' FANTASMA
"Purtroppo questa è diventata una città fantasma. E' molto peggio di quanto si pensasse". Silvio Berlusconi, nel corso di un sopralluogo nel centro dell'Aquila, commenta così i danni provocati dal terremoto. "Era importante che io venissi qui" ha aggiunto. "Ritenevo che la cosa riguardasse soprattutto le vecchie case: avevo visto con l'elicottero i paesi e mi ero detto: 'sono le vecchie case'. Ma qui invece la cosa è generale e non c'é una casa integra". "Continuerò a venire qui, perché mi sembra sia opportuno che uno si renda conto di persona di quello che è successo". Dopo aver parlato dell'Aquila come di una "città fantasma", il premier ha aggiunto: "Dobbiamo reagire a questa immane tragedia; questa è una città che non solo è stata ferita, ma è veramente in condizioni drammatiche, con tanti edifici di grande pregio storico che sono stati lesionati, alcuni dei quali bisognerà abbattere per ricostruirli. Un lavoro veramente improbo, su cui nessuno oggi è in grado di fare previsioni".

"Il problema - ha poi aggiunto Berlusconi - è vedere come e dove sistemare chi è rimasto senza casa e che non può certamente tornare ad abitare qui". Berlusconi ha reso noto che ad oggi vi sono "28.000 senza casa". Per quanto riguarda le tendopoli, é stato fatto uno "sforzo straordinario" con "2.962 tende installate, che hanno accolto 17.772 persone".

"Il governo ha intenzione di introdurre un nuovo reato per punire gravemente lo sciacallaggio", ha annunciato il presidente del Consiglio. "Posso annunciare già da ora che le pene saranno molto severe". ''Il ministro La Russa si è già detto disponibile a mettere in campo l'esercito" per contrastare il fenomeno di sciacallaggio. Si tratta di persone, ha detto, che dimostrano "un disvalore morale assoluto".

Per quanto riguarda le attrezzature per affrontare l'emergenza dovuta al terremoto "siamo a posto", perché l'organizzazione è stata in grado di far fronte alle necessità. Per evitare "congestionamenti" la nostra "indicazione è di trasformare le offerte" di abbigliamento e altri generi di prima necessità "in soldi", ha detto Berlusconi. Il premier ha quindi comunicato alla stampa il numero di conto corrente da utilizzare per i versamenti: c/c 10400000.

Per quanto riguarda le tendopoli, é stato fatto uno "sforzo straordinario" con "2.962 tende installate, che hanno accolto 17.772 persone". Sono i dati forniti dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a margine della sua nuova visita alle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. "Siamo a posto per le attrezzature" ha aggiunto il premier, parlando dalla caserma della Guardia di Finanza dell'Aquila. Berlusconi ha snocciolato i dati aggiornati, relativi all'emergenza: 31 tendopoli in totale, 24 cucine da campo, 14 ambulatori. Sono inoltre disponibili, ha sottolineato, "altre quattro mila tende" fra le quali 400 pneumatiche.

"Dividere la ricostruzione dell'area terremotata dell'Abruzzo in cento progetti da affidare ad altrettante province italiane". E' questa l'idea del presidente del Consiglio che intende avviare prima possibile il programma di ricostruzione. "Sto litigando con Bertolaso - ha detto - per far passare questa idea: affidare appunto ad ogni provincia italiana la ricostruzione di una parte dell'Abruzzo sinistrato dal sisma". Il premier si e' detto anche ''commosso dallo sprezzo del pericolo messo in atto dai vigili del fuoco e dai militari, che hanno messo veramente a rischio la propria vita" per estrarre dalle macerie i sopravvissuti.

Per avere un quadro totale del bilancio dei danni provocati dal terremoto ci vorranno "un mese e mezzo, due mesi". Partiranno da domani le verifiche tecniche sul patrimonio pubblico e abitativo nelle zone dell'Aquila e provincia interessate dal terremoto impegnando oltre mille persone. "Tutta la zona - ha detto il premier - è stata già rilevata fotograficamente e i tecnici stanno già lavorando su questi rilievi. Massima priorità - ha detto - sarà data ai certificati di abitabilità per riportare la gente nelle case agibili e, di seguito, agli edifici di pubblica utilità come le scuole". Per quanto riguarda specificamente gli edifici scolastici, Berlusconi ha detto di non pensare ad una unica riapertura ma ad aprire le scuole edificio per edificio, man mano che ne viene verificata l'agibilità.

''Presidente lei ieri ha detto che la vita nelle tendopoli è un po' come fare campeggio. Non le sembra un po' fuori luogo?", chiede al premier il corrispondente della televisione tedesca. "No - risponde Berlusconi - non mi sembra fuori luogo". Il perché il Cavaliere lo ha spiegato subito dopo. "Mi sembra che i ragazzini ieri non potevano che essere avviati ad un sorriso, all'ottimismo e al gioco - ha detto - siamo intervenuti con medici e clown e credo che questo sia quello che si deve fare per far sì che non ci sia un'atmosfera di pessimismo, negatività e di morte laddove purtroppo le situazioni costringono le persone a rimanere". E comunque, ha ripetuto Berlusconi, "invitiamo ancora una volta ad usufruire degli alloggi alberghieri, ne abbiamo già 17.000 a disposizione".

Il governo destinerà la somma di 16 milioni di euro per la ricostruzione della Casa dello Studente a L'Aquila, il cui crollo ha causato numerose vittime. "Con il ministro dell'istruzione - ha detto Berlusconi - abbiamo trovato in bilancio 16 milioni da poter destinare alla immediata ricostruzione di questa struttura e degli edifici di pertinenza". "A L'Aquila potrebbe sorgere la prima delle new town che il governo ha in mente di promuovere per dare certezza abitativa a tutti e soprattutto ai giovani. Non si tratta - ha chiarito - di una alternativa, ma di fare case in più, a costi più contenuti e con servizi più avanzati, per rendere più belle le città". Il premier ha spiegato che tali progetti si realizzerebbero con lo sforzo comune di tutte le associazioni dei costruttori, e imprenditoriali in genere, con il concorso dello stato che metterebbe a disposizione i terreni, con gli Enti locali che provvedono a realizzare i servizi e le infrastrutture necessarie. E, infine, ha sottolineato Berlusconi, con l' intervento dei privati e il concorso delle banche "che devono garantire mutui più bassi degli attuali canoni di locazione".


Intanto la terra continua a tremare: molto forte quella di ieri sera, che alle 19:47 ha provocato nuovi danni, meno intense invece quelle registrate intorno alle 23:30 e dopo la mezzanotte. Attimi di paura per i 25 mila sfollati de L'Aquila, costretti sotto le tende all'ennesima notte d'angoscia. E di freddo: la temperatura e' calata fino a 4-5 gradi. Troppo poco per chi e' scappato di casa senza vestiti e sulla testa ha solo la sottile tela delle tende montate in fretta e furia dai soccorritori.

I pochi che ancora hanno un tetto vero sotto cui vivere, hanno preferito aspettare il giorno in macchina. La paura e il panico sono ancora troppo grandi per infilarsi di nuovo nell'uscio di casa. ''La vede? E' su da 100 anni e non ha subito nessun danno'', dice un uomo con la barba di tre giorni sul volto.

''E' una casa sicura, solida - aggiunge - e dentro potremmo dormire meglio. Ma come faccio a fidarmi dopo che quello che e' successo?''. Dentro la sua auto, parcheggiata sul marciapiede davanti a casa all'inizio di via XX Settembre, ci sono la moglie, i figli e i genitori anziani. ''Stiamo stretti - osserva riuscendo perfino a fare un mezzo sorriso - ma almeno ci scaldiamo''.

I soccorritori, che lavorano ormai da 48 ore, non li hanno dimenticati. Volontari della Protezione civile girano per la citta' e distribuiscono a queste persone una coperta, qualche bevanda calda e una parola di conforto quando i piedi tremano per le scosse dello sciame sismico. Piu' in alto, vicino al centro che ieri sera le forze dell'ordine hanno chiuso per precauzione, si continua a scavare. L'esempio di Eleonora Calesini, 20 anni, estratta viva dalle macerie dopo 42 ore, ha restituito un po' di forza anche ai Vigili del fuoco che scavano alla ricerca dei quattro giorni dispersi sotto le macerie della Casa dello studente.

Ormai la grossa cesoia messa in funzione ieri pomeriggio ha finito di abbattere l'ala pericolante dell'edificio e tra poco si potra' riprendere a cercare. ''Continuiamo a lavorare - dicono i pompieri - anche se le speranze si fanno sempre piu' flebili''. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha indicato in 48 ore il termine delle ricerche. Poi i dispersi, ancora una trentina, andranno ad aggiungersi all'elenco delle vittime.



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MEDICI: SERVE OSPEDALE DA CAMPO COME QUELLI GUERRA
L'installazione di un vero e proprio ospedale da campo "come quelli che si montano in tempi di guerra", con dei container per sale operatorie è stato chiesto da un nutrito gruppo di medici e primari, dopo l'evacuazione del nosocomio aquilano. Attualmente si opera con un ospedale da campo arrivato dalle Marche, "gestito impeccabilmente - dicono i medici - ma comunque piccolo, e che andrà via e noi rimarremo senza posti dove lavorare e curare i malati". "Ci sarà da gestire una estate ed un inverno - dicono i medici -. Dobbiamo organizzarci al più presto per avere un posto dove lavorare e curare i pazienti, per questo occorre pensare a un ospedale più grande e funzionale come quelli che si allestiscono in tempi di guerra. Intanto, a proposito di strutture evacuate, si apprende ancora da fonti ospedaliere che si stanno cercando posti dove trasferire i degenti della Rsa di Montereale: anche questa, nonostante sia stata inaugurata di recente, avrebbe danni rilevanti.


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VIGILI FUOCO: 20-30 PERSONE MANCANO ALL'APPELLO
"Restano da recuperare 20-30 persone che mancano all'appello". Lo ha detto il capo dei vigili del fuoco, Antonio Gambardella, parlando degli interventi in corso nell'aquilano. "Quattro-cinque persone - ha spiegato Gambardella - sono probabilmente nei sotterranei della Casa dello Studente crollata a L'Aquila. E' un edificio molto pericoloso per i soccorritori e stiamo cercando di demolirlo pezzo per pezzo".