Giovedì, 15 Ottobre 2009 Vasto

La Smi manda a casa 82 lavoratori

Mafalda, chiude l’azienda di Marrollo. Alla Denso sciopero sull’integrativo

Pubblicato su "Il Centro"

Sei aziende, dieci stabilimenti, più di quattrocento dipendenti e una consolidata esperienza nel settore degli inerti e delle costruzioni. Non è bastato per scongiurare la crisi. Anche il gruppo Marrollo è costretto a tagliare posti di lavoro. La Smi di Mafalda chiude il sito produttivo e avvia la mobilità per 82 dipendenti. Alla Denso, intanto, oggi scatta lo sciopero di un’ora.
Società Meridionale Inerti. La notizia era nell’aria dallo scorso mese di maggio. Per settimane i lavoratori e i sindacati hanno sperato nella ripresa del mercato. Ma evidentemente così non è stato e la direzione aziendale dello stabilimento molisano della famiglia Marrollo - il titolare Calogero è il presidente regionale di Confindustria Abruzzo - che produce prefabbricati, ha avviato la procedura di mobilità per la chiusura della fabbrica con il relativo licenziamento di 82 dipendenti. La chiusura della Smi produce un effetto domino e si traduce nella perdita del posto di lavoro anche per altri 40 operai dell’indotto. «E’ una
iattura», dicono le Rsu aziendali Mario Salaris, Giuliano Troilo e Nicola Manso. «Questa fabbrica per 30 anni ha garantito la sopravvivenza a più di cento famiglie in un’area del Molise estremamente disagiata. E ora il futuro fa paura. Non ci sono certezze. Per gli 82 lavoratori licenziati non c’è alcuna possibilità di ricollocazione», affermano Michele Capucci e Massimiliano Rapone della Cisl, Domenico di Martino e Pasquale Sisto della Cgil. I sindacati, oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa indetta nella palestra polifunzionale del Comune di Mafalda, faranno il punto della situazione, illustrando le proposte che intendono presentare alla proprietà come alternativa ai licenziamenti.
Denso. Clima teso anche alla multinazionale di Piana Sant’Angelo di San Salvo. Nella fabbrica metalmeccanica gli ordinativi ci sono e la cassa integrazione è solo un ricordo. A suscitare il malumore di lavoratori e sindacati è il mancato rinnovo del contratto integrativo. «Il contratto è scaduto nel 2008.
L’azienda ad ogni incontro rimette tutto in discussione», si lamentano le Rsu, rappresentanze sindacali unitarie. «Senza contare che i dirigenti si rifiutano di discutere anche del premio di risultato: un aiuto economico e psicologico per migliaia di lavoratori che si impegnano quotidianamente per il bene dell’azienda». Contrariati, i sindacati hanno annunciato per oggi un’ora di sciopero. Queste le modalità dell’astensione dal lavoro: i dipendenti che fanno il primo turno incrociano le braccia dalle 13 alle 14, quelli del secondo turno dalle 14 alle 15, i giornalieri si fermano nell’ultima ora di lavoro e il terzo turno incrocia le braccia dalle 22 alle 23. «La protesta punta a convincere l’azienda a raggiungere un’intesa con i rappresentanti dei sindacati già dal prossimo incontro in programma nella sede dell’Assoindustria di Vasto martedì 20 ottobre», affermano le Rsu.
(p.c.)