Lunedì, 1 Settembre 2025 Abruzzo

Agricoltura, in Abruzzo allarme invecchiamento: "A rischio senza i giovani"

Secondo i dati Unioncamere e Infocamere, quasi un’impresa agricola su cinque in provincia di Chieti è guidata da over 70

L'agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre ha più di 70 anni e oltre due su tre superano i 55. In Abruzzo la situazione appare ancora più grave: il 14% delle aziende agricole è condotto da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su più di 44mila imprese.

Il fenomeno si inserisce in un quadro di forte contrazione: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182mila aziende agricole a livello nazionale, pari a una riduzione del 21%. La provincia di Chieti risulta tra le più colpite, con il 17,6% di titolari over 70 e un incremento di quasi 5 punti percentuali nell’ultimo decennio.

«Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro» avverte Nicola Sichetti, presidente Cia Abruzzo. «Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso».

Le difficoltà di accesso al credito, i costi elevati per avviare un’impresa e la burocrazia frenano l’ingresso delle nuove generazioni. Oggi solo il 9% delle aziende italiane è guidato da under 40. «Serve un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione e innovazione tecnologica» prosegue Sichetti.

Droni, sensori, energie rinnovabili e pratiche di agricoltura di precisione sono gli strumenti indicati dalla Cia per rendere il settore più competitivo e sostenibile. «La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento», sottolinea ancora il presidente.

A ribadire l’urgenza è anche Diego Pasqualone, presidente Agia Abruzzo, l’associazione dei giovani agricoltori: «Gli istituti di credito hanno una responsabilità fondamentale. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere».