Giovedì, 7 Agosto 2025 AbruzzoGRIMALDI, “NON C’E’ ALLARME PER ABRUZZO”“NUOVI VIRUS CON CAMBIAMENTI CLIMATICI”“In Abruzzo la situazione è tranquilla, c’è stato un isolamento del virus in un vettore animale, in un uccello, dopodiché è stato segnalato un caso sospetto di una persona che proveniva dalla costa tirrenica, sulla quale però non risulta che fino ad adesso sia stato isolato il virus”. A fare il punto sul West Nile, virus “esotico” trasmesso dalla puntura delle zanzare, con molti casi registrati anche in Italia è, contattato da Abruzzoweb, Alessandro Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e capo dipartimento medicina della Asl provinciale, nonché segretario regionale Anaao e presidente dell’Ordine dei Medici della provincia dell’Aquila. Avverte però Grimaldi, “i cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature porteranno in Europa e in Italia altri virus e patologie e occorre prepararsi”. Ad oggi, secondo i casi notificati sulla piattaforma nazionale coordinata dall’Istituto superiore della Sanità, l’Italia ha registrato 145 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo, di cui 59 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 10 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 75 casi di febbre e 1 caso asintomatico. Tra i casi confermati sono stati notificati 12 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 7 Campania). La distribuzione regionale dei casi, ha precisato il ministro Orazio Schillaci ne registra 93 in Lazio, 24 Campania, 14 Veneto, 4 Piemonte, 3 Lombardia, 4 Emilia Romagna, 2 Sardegna, 1 Puglia. Il picco è previsto per ferragosto. “Questo virus può portare a conseguenze importanti, come la meningoencefalite – spiega ancora Grimaldi -. Ha cominciato a svilupparsi in aree lontane dalla nostra, come dice il nome stesso, il virus del Nilo dell’Ovest, tipico di aree subtropicali e tropicali africane. Poi piano piano ha cominciato ad estendersi anche ai paesi occidentali, come il nostro, quindi a latitudini più temperate e questo ha fatto sì che scattassero i giusti allarmi. In Italia è presente da qualche anno, confinato però prevalentemente nell’area padana, cioè tra l’Emilia-Romagna e il Veneto”, spiega innanzitutto Grimaldi. E non c’è solo il West Nile, altro nuovo rischio è rappresentato dal chikungunya, che ha come vettore la zanzara Aedes, la cosiddetta “zanzara tigre” responsabile anche della trasmissione di febbre gialla, dengue, e zika. “Il chikungunya è arrivato da noi qualche anno fa, nel 20o7 si è verificato un focolaio importante nell’area di Cervia, in Emilia Romagna, con oltre 100 contagi, importato da un paziente che lavorava nel settore dell’agricoltura e che lo contrasse in India, Dopodiché questo virus ha trovato come vettore la zanzara tigre. In alcune zone della Francia ha scatenato una vera e propria epidemia”. Tiene a precisare Grimaldi: “allo stato attuale non esiste un vaccino per la febbre West Nile, come pure non abbiamo una terapia specifica, fondamentale dunque la prevenzione che consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare”. Ovvero: “occorre proteggere il nostro corpo con i vari repellenti, non usare le sostanze che attraggono le zanzare tipo creme o profumi particolari, evitare tutto ciò che favorisce la diffusione del virus, quindi fondamentale è la disinfestazione, per impedire alle zanzare di trovare condizioni ideali per proliferare. Con il clima caldo e umido come noto ciò accade nei ristagni d’acqua. Importanti anche piccoli accorgimenti quotidiani, come ad esempio non lasciare mai l’acqua nei sottovasi perché potrebbe essere il luogo ideale per le zanzare di riprodursi. La stessa zanzara tigre arrivò in Italia dalla Turchia con un carico di copertoni dentro cui c’erano ristagni d’acqua”. |