Mercoledì, 6 Agosto 2025 Vasto

Un farmaco oncologico assente all’ospedale di Vasto: "Per curarmi costretto a tornare a Milano"

La dignitosa lettera di un malato oncologico

In redazione è pervenuta una segnalazione relativa all’assenza di farmaci utilizzati nella terapia immunoterapica oncologica presso il reparto di Oncologia dell’Ospedale di Vasto. Secondo quanto riferito da M.L.V., la terapia è stata rinviata a causa dell’indisponibilità del medicinale e dell’impossibilità per l’ASL di effettuarne tempestivamente l’acquisto.

La lettera

Gentile Redazione,

con grande rammarico, desidero segnalarvi una situazione che mi ha coinvolto personalmente.

In data 31 luglio 2025 sono stato convocato presso il reparto di Oncologia dell’Ospedale di Vasto per effettuare gli esami ematici propedeutici alla somministrazione della terapia immunoterapica per la patologia oncologica di cui sono affetto. Tale terapia era stata avviata mesi fa presso un centro specialistico di Milano, ma, desideroso di tornare a casa e affrontare il percorso terapeutico vicino alla mia famiglia, avevo preso contatto con l’unità operativa vastese, che si era detta disponibile a proseguire la cura in loco.

Con mio grande stupore, il pomeriggio prima della somministrazione prevista, sono stato informato che il farmaco non era disponibile, che l’Azienda Sanitaria non poteva procedere all’acquisto per mancanza di fondi e che, se avessi voluto rispettare i tempi prescritti per il trattamento, l’unica soluzione sarebbe stata tornare a Milano, dove almeno vi era certezza dell’erogazione del farmaco.

Mi è stato detto chiaramente che, a causa della mancanza di risorse economiche, nella nostra ASL Lanciano-Vasto-Chieti non si sa quando sarà nuovamente possibile ordinare e somministrare tali farmaci. Ritengo che questa situazione sia non solo gravissima, ma profondamente ingiusta, e che metta a rischio la salute e la dignità di tanti pazienti.

Senza entrare nel dettaglio della mia vicenda personale, ciò che colpisce maggiormente è l’imbarazzante silenzio delle istituzioni, dei sindaci del territorio, dei medici di base che vedono i propri assistiti costretti a curarsi altrove, lontano dai propri affetti, in cerca di ciò che dovrebbe essere garantito: il diritto alla salute.

Tutto ciò avviene mentre la Regione Abruzzo sarà comunque chiamata a rimborsare alle ASL fuori regione i costi delle cure che non riesce a garantire localmente. È uno scandalo che dovrebbe suscitare l’indignazione dell’intera collettività.

Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete riservare a questa segnalazione e per il vostro impegno nel dare voce a chi, in questi casi, troppo spesso si trova solo.

Cordiali saluti.