Lunedì, 4 Agosto 2025 Chieti“Contributri non dovuti e sprechi", Codici e Comiitato sul piede di guerraDicono: " colpiti da un contributo consortile assolutamente non dovuto"L’associazione Codici, delegazione di Chieti, annuncia una azione congiunta con il Comitato Bonifica Sostenibile, a difesa dei consorziati e dei consumatori, affinché “il Consorzio Bonifica Centro, nella determinazione delle quote consortili, applichi la legge e rispetti le sentenze”, a tutela dei proprietari dei fabbricati che “si trovano ingiustamente colpiti da un contributo consortile assolutamente non dovuto, valutando la possibilità di proporre ricorsi collettivi e cumulativi, non essendo possibile la class action”. In consorzio con sede a Chieti scalo, opera nei settori della gestione e della valorizzazione del patrimonio idrico, della difesa idraulica, del risanamento delle acque nei bacini dei fiumi Saline, Pescara, Alento e Foro. Codici nello specifico intende promuove una doppia petizione per la legalità: una on line e una cartacea per raccogliere firme da sottoporre alla Regione affinché intervenga nei suoi poteri di vigilanza e controllo. Aveva tuonato il comitato in una nota di fuoco: “dal bilancio del Consorzio risultano, per il settore idrico, costi indiretti pari all’80% dei costi diretti: si tratta di un’incidenza scandalosa, che fa comprendere come il Consorzio venga gestito per finalità del tutto estranee a quelle istituzionali (fornitura idrica irrigua ai consorziati), ed in presenza della quale qualsiasi amministratore di società sarebbe costretto a porsi seri interrogativi e ad assumere decisioni drastiche. E’ inaccettabile, oltre che illegale, che – per quanto risulta dai bilanci –il Consorzio non conosca quanta acqua sta somministrando e nemmeno chi la sta utilizzando, e che non sia disponibile il costo unitario per mc della somministrazione idrica”. Prosegue Codici: “della questione, oltre al Consorzio, da tempo è stata investita anche la Regione Abruzzo, ma a tutt’oggi nessuno interviene a discapito di quanti si trovano a pagare cifre che vanno da poche decine a centinaia di euro e che, molto spesso, non sono dovute, come nel caso dei proprietari di fabbricati, oppure non sono esatte nella loro quantificazione – si legge nella nota -. Purtroppo però, spesso il ricorso alla Commissione Tributaria viene a costare più dell’importo da pagare e, pertanto, molti consorziati si arrendono e, seppur malvolentieri, pagano somme non dovute o superiori al dovuto che, moltiplicate per il numero dei debitori o presunti tali, raggiunge somme ingenti a favore del Consorzio. Il tutto si traduce in un enorme danno che finisc |