Venerdì, 20 Giugno 2025 AbruzzoCALASCIO: PNRR DA 20 MLN, CAOS E OPERE IN RITARDOLASCIANO DUE MANAGER MENTRE MANCA UN ANNO“Faccio un appello agli amministratori, perché rispettino i tempi dei progetti visto che non vi sarà una proroga oltre il 30 giugno 2026”. L’avvertimento del ministro per gli Affari Europei, Tommaso Foti, rispondendo al question time al Senato di pochi giorni fa, relativo alle tempistiche del Pnrr, sarà probabilmente arrivato come una eco sinistra anche sulle vette incantate di Calascio, in provincia dell’Aquila. Il comune noto per la sua rocca e di poco più di cento abitanti, ma celebrata meta turistica, è stato infatti uno dei beneficiari del bando ‘Attrattività dei Borghi’, concepito dal ministro Dario Franceschini, ottenendo ben 20 milioni di euro, a valere proprio sul Pnrr. Il problema è però che ora l’amministrazione, guidata dal sindaco civico Paolo Baldi, dovrà correre a perdifiato per mettere a terra tutte le opere preventivate nel progetto Calascio luce d’Abruzzo, la stragrande maggior parte ancora nella fase di progettazione, in attesa del bando e del cantiere, ma da completare in un solo anno, e parliamo di interventi milionari, come la riqualificazione dell’area del castello con scavi archeologici, di un albergo diffuso, di un centro zootecnico e di una scuola della pastorizia, di parcheggi, un camping, interventi viari, illustrati più nel dettaglio qui di seguito. Questo purtroppo in una situazione di carenza di personale, con le dimissioni di ben due project manager, di un junior manager, figure centrali, da registi, ora vacanti, come pure è andato via l’esperto del turismo e un dipendente, con una macchina burocratica non centro calibrata in termini di personale rispetto alla sfida immane che metterebbe in difficoltà anche amministrazioni ben più grandi e dedicate. Nonostante l’impegno e la buona volontà del personale, e la dedizione del sindaco e della giunta, che scontano anche le tempistiche lunghissime delle trafile burocratiche, vedi conferenze di servizio e altri passaggi obbligati. Ministero della Cultura e la Regione Abruzzo hanno comunque messo a disposizione del Comune di Calascio degli esperti per il supporto di tutte le attività Pnrr, e si spera che questo possa accelerare i processi. Se le tempistiche saranno infatti quelle dettate dal ministro, a giugno 2026, ovvero entro 12 mesi, dovranno essere conclusi i cantieri, ed entro dicembre 2026 andranno consegnate le rendicontazioni. Altrimenti il rischio è dover restituire i soldi inutilizzati all’Europa, con le opere che resteranno incompiute, e andranno trovate non si sa dove altre risorse per ultimarle, con lo Stato italiano che poi dovrà anche restituire a Bruxelles i due terzi dei fondi del Pnrr ricevuti che sono a debito e non a fondo perduto. Va detto che Calascio non fa eccezione essendo tanti anche in Abruzzo, vedi ospedali e case di comunità, i progetti Pnrr in forte ritardo. Questo comunque nella mancanza di comunicazione da parte del Comune, soggetto attuatore, sull’andamento del progetto. Nel momento in cui la macchina burocratica dovrebbe andare a mille, è accaduto dunque che l’architetto Cristian Bomba, dopo aver vinto a gennaio il concorso indetto dal Comune di Calascio per il nuovo project manager, a marzo ci ha ripensato e non ha firmato il contratto, avendo nel frattempo trovato una collaborazione professionale per lui più congeniale. L’ importante postazione resta così scoperta, visto che prima di lui, a metà 2024, si era dimesso da project manager Camillo Marracino, dopo appena due mesi dall’aver assunto l’incarico, per assumere un incarico in Regione Abruzzo.
Come se non bastasse se ne è andato a ottobre scorso anche Lorenzo Rossi, esperto assistente al direttore operativo, detto anche project manager junior e il progetto Calascio luce d’Abruzzo deve ad oggi fare a meno anche di un’altra figura chiave, Antonio Pezzano, per progetti come quelli del Pnnr, l’esperto in tourism policy e destination management, che si è dimesso a marzo. Legittimo dunque pensare che il motivo degli abbandoni seriali possa essere collegato al fatto di non volersi imbarcare in una mission quasi impossibile, ovvero chiudere la partita in tempi così stretti. Un’emorragia di professionalità che riguarda anche i gradini più bassi della macchina burocratica: è il caso di un dipendente, l’architetto Costantino Di Mastrantonio, che è andato a lavorare altrove a marzo dell’anno scorso, dopo tre mesi che aveva vinto il bando comunale. A combattere sul fronte del progetto Calascio luce d’Abruzzo, assieme al sindaco, sono oggi il rup Luana di Lodovico, e la squadra dell’Ufficio tecnico, che si occupa anche del Pnrr, diretto dall’ingegnere Bice Coletti, in servizio dal settembre 2024, con dipendenti, di categoria C, Aleandro Mariani, Giuseppe Cericola ed Emanuele Fajeta, che si occupa del Regis, il sistema di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle misure e dei progetti finanziati dal Pnrr. Dal ruolo di rup, prima dell’arrivo di Di Lodovico, erano andati via per assumere altri incarichi, l’ingegnere Simone Fiorenza e Bartolomeo Di Giovanni. L’ufficio tecnico può poi avvalersi della consulenza, per poche centinaia di euro al mese, dell’architetto Mario Mazzocca, ex sindaco di Caramanico Terme, ex assessore regionale al Lavoro e Aree interne, e poi sottosegretario di giunta regionale di Sinistra ecologia e libertà, con il centrosinistra del presidente Luciano D’Alfonso. Rimane vacante poi la postazione dell’ufficio economico, anagrafe e protocollo, ed ora questo importante ruolo è assunto ad interim dal sindaco Baldi. Mentre invece ad aprile è arrivato il nuovo segretario comunale, Marcello Galliani. Infine ad occuparsi degli eventi come “esperta di economia della cultura”, di Calascio luce d’Abruzzo, come già riferito da Abruzzoweb, è Ottavia Ricci, che dal 2014 al 2018 e dal 2021 al 2022 è stata consigliere al Ministero della Cultura, del ministro Dario Franceschini, l’ideatore del bando ‘Attrattività dei Borghi’, che ha assegnato a Calascio i 20 milioni, di oltre 398 milioni di euro, per la realizzazione di altrettanti progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica di venti borghi a rischio abbandono o abbandonati in ciascuna regione e provincia autonoma. Ricci è stata assunta dopo regolare bando indetto a maggio 2024, per tre anni, ad un costo di 33.115 euro, per 87 giornate di lavoro, retribuite con 300 euro nette ciascuna, come nel bando si può leggere. Si può dire che l’asse di interventi delle iniziative culturali previsto dal Pnrr è quello che a Calascio cammina a piè sospinto, con molti eventi originali e di qualità, che si rivolgono al turismo lento e non di massa, organizzati sia in estate che in bassa stagione. Affidati come braccio operativo alla cooperativa di comunità Vivi Calascio, costituita in prevalenza da residenti, di cui è presidente Franco Cagnoli, che ha vinto il bando per il “servizio di Creazione di Eventi” a maggio dell’anno scorso. Il problema è però rappresentato dalle tempistiche molto strette per realizzare il grosso delle opere infrastrutturali e materiali previste dall’ambizioso progetto.
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