Venerdì, 20 Giugno 2025 Abruzzo

Muore a 91 anni schiacciato dal trattore che si ribalta

L'ennesimo incidente in campagna in territorio del Comune di Spoltore

Un altro dramma nelle campagne italiane. In località De Cesaris, nel comune di Spoltore, in provincia di Pescara, un uomo di 91 anni ha perso la vita mentre ripuliva un suo terreno a bordo di un trattore. Il mezzo si è improvvisamente ribaltato, travolgendolo. Nonostante il rapido intervento dei Vigili del Fuoco e dei sanitari del 118, per l’anziano non c’è stato nulla da fare. I Carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime profondo cordoglio per la vittima e la sua famiglia, e torna a chiedere con forza l’attuazione urgente della revisione obbligatoria per i mezzi agricoli.

“Anche a 91 anni si può essere attivi in campagna – commenta il presidente di Federacma, Andrea Borio – ma proprio per questo serve garantire che ogni trattore sia sicuro, efficiente, dotato di sistemi antiribaltamento funzionanti. Ogni mezzo agricolo, anche se usato per lavori di pochi minuti su un terreno privato, può trasformarsi in una trappola mortale”.

In Italia, oltre 100 persone muoiono ogni anno in incidenti legati all’uso di trattori, la maggior parte dei quali per ribaltamento del mezzo. Rollbar, cinture di sicurezza, dispositivi di blocco, freni affidabili: questi strumenti salvano vite. Ma la legge che impone la revisione tecnica, approvata dieci anni fa, è ancora inapplicata perché manca il decreto attuativo.

“Non possiamo accettare che una norma pensata per prevenire morti come questa resti sulla carta – prosegue Borio –. Lo Stato deve assumersi la responsabilità di attuarla e Federacma è pronta a collaborare con tutte le istituzioni per renderla operativa ovunque, dalle grandi aziende agricole ai piccoli fondi familiari. La sicurezza non ha età e non ha confini catastali – conclude Borio –. Serve una vera cultura della prevenzione che coinvolga tutti, anche chi coltiva per passione o per tradizione. Altrimenti, continueremo a contare tragedie come quella di Spoltore”.