Giovedì, 19 Giugno 2025 AbruzzoARAP. Di Natteo, "Tutto chiarito con la Magnacca"“Condiviso il nuovo testo", OK emendamenti"Confidiamo nei prossimi giorni, e comunque prima della seduta di commissione in cui si voteranno gli emendamenti, di definire e risolvere gli ultimi dettagli che porteranno ad una piena condivisione del testo di legge, il cui contenuto rimane prerogativa dell’organo legislativo, così come lo stesso assessore Magnacca ci ha ribadito, apprezzando quanto da noi prodotto in questi mesi di intenso lavoro in commissione”. Potrebbe essersi sbloccato il muro contro muro tra buona parte della maggioranza di centrodestra e l’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, di Fdi, sulla controversa riforma dell’Agenzia regionale delle attività produttive: ad Abruzzoweb lo fa intendere con chiarezza il capogruppo di Forza Italia, Emiliano Di Matteo, presidente della seconda commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, in vista delle decisiva riunione congiunta delle commissioni prima (Bilancio) e terza (Sviluppo economico), che sarà convocata per la prossima settimana. Di Matteo può considerarsi il più attivo della maggioranza di centrodestra, insieme al consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Nicola Campitelli, presidente proprio della terza commissione, entrambi ex Lega, nel cercare una intesa con l’assessore Magnacca, su una riforma considerata un pastrocchio sia in termini politici che amministrativi, di un ente commissariato ad ottobre 2024, con un blitz, nel pieno dello spoils system, da parte del presidente Marco Marsilio, di Fdi, e della stessa Magnacca, atto di forza che ha provocato una forte tensioni nella maggioranza. Questo dopo una lunga serie di rinvii, innanzitutto per la opposizione dell’assessore Magnacca, che ha tentato di imporre una bozza completamente stravolta rispetto a quella licenziata dalla Giunta regionale. E proprio Di Matteo annuncia ad Abruzzoweb la fumata bianca notiziando sulle buone risultanze della riunione di maggioranza del l’11 giugno dove è stata ribadita la necessità di eliminare innanzitutto dal pdl la creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si dovrebbe accollare i 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione, e apportare anche altre modifiche sostanziali, come la nomina in capo al consiglio di “buona parte” dei componenti del cda che passano da 3 a 5, con anche le opposizioni rappresentate, mentre la nomina del presidente resterebbe in capo alla giunta. Magnacca aveva chiesto qualche giorno per conoscere la due diligence, e c’è stata dunque una tregua armata. Tornando alla riunione dell’11 giugno, spiega dunque Di Matteo, “è stato un incontro nel corso del quale i capigruppo della maggioranza di centrodestra che hanno firmato gli emendamenti, si sono confrontati ribadendo che gli stessi sono frutto di un lavoro intenso e certosino fatto insieme all’ufficio legislativo del Consiglio regionale che hanno come unico intento il rilancio dell’Agenzia regionale per le attività produttive, sia in termini finanziari che in termini di programmazione”. In particolare, prosegue Di Matteo, “ci siamo confrontati con l’assessore Magnacca su alcuni aspetti relativi alla composizione del consiglio di amministrazione ribadendo la necessità che gran parte del cda venga nominato dal Consiglio regionale, nel rispetto delle prerogative di tutte le posizioni. Abbiamo convenuto con l’assessore che un cda a cinque è legittimo in quanto Arap è un ente unico e autonomo e non una società specializzata che nel tempo assorbirà i rappresentanti dell’ex consorzio industriale di Chieti – Pescara e che il numero di cinque consentirà una rappresentanza territoriale oltre che politica”. Il vecchio testo invece prevedeva che le nomine fossero in capo alla Giunta. Tra gli emendamenti c’è anche quello che introduce un comitato di indirizzo, che dovrà esprimere pareri programmatici sull’attività dell’Arap, composta da membri della prima Commissione Bilancio, di cui è presidente Vincenzo D’Incecco della Lega, della seconda commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, di cui è presidente lo stesso Di Matteo, della terza commissione Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive, presidente Campitelli e della commissione di Vigilanza, di cui è presidente Sandro Mariani del Partito democratico. “Con l’assessore – spiega dunque Di Matteo – abbiamo convenuto che il Comitato istituzionale non andrà certo in sovrapposizione rispetto alle prerogative del Dipartimento per lo sviluppo economico e dell’Assessorato, ma svolgerà piuttosto una funzione consultiva e quindi di supporto”. Conclude Di Matteo, “l’incontro è stato sicuramente costruttivo e basato su un reciproco spirito di ascolto e collaborazione e mi fa esprimere soddisfazione per la attenzione che l’assessore ha prestato alle nostre argomentazioni capendone le finalità e confutando definitivamente ogni intenzione di sminuire il lavoro svolto dal Dipartimento per lo sviluppo economico”. |