Venerdì, 9 Maggio 2025 VasteseNuovo rinvio del processo a carico dell'uomo che uccise la sarta di GissiL'imputato, Giovanni Meo, anche oggi non si è presentato in aulaÈ stata rinviata al 30 maggio la sentenza per l'omicidio di Carolina D'Addario, la sarta 84enne di Gissi uccisa con una coltellata nella sua abitazione il 23 dicembre 2023. Per il delitto è accusato Flavio Giovanni Meo, 59 anni, originario di Palmoli. Un imprevisto al pubblico ministero di Vasto, Vincenzo Chirico, ha causato un ritardo nell'inizio dell'udienza in programma questa mattina, 9 maggio, in Corte d'assise a Lanciano. Il presidente del collegio, Massimo Canosa, ha così ritenuto opportuno rinviare ad una nuova udienza per la discussione e la decisione. Il giudice ha inoltre disposto la traduzione in aula dell'imputato, che nemmeno oggi si è presentato. “Non se la sente di venire in aula per via della presenza di giornali e televisioni – spiega il suo legale, l'avvocato Lugi Masciulli – quando vado a trovarlo in carcere si dice disponibile a venire e fare spontanee dichiarazioni, se non altro per chiedere scusa per l'accaduto e spiegare la sua versione dei fatti. Ma poi mi arriva la pec dalla casa circondariale di Frosinone, in cui mi si informa che il Meo ha rifiutato di essere tradotto in udienza”. Auspicano la presenza in aula dell'imputato anche le parti civili, i figli della vittima, Dario Rucci, patrocinato dall'avvocato Agostino Chieffo, e Teresa Rucci, patrocinata dall'avvocato Alessandro Orlando, la nuora Giuseppina Argentieri e la nipote Daria, patrocinate dall'avvocato Nicola Chieffo. La difesa di Flavio Giovanni Meo proverà a giocarsi le sue carte. “Abbiamo prestato il consenso all'acquisizione degli atti, il cosiddetto 'patteggiamento sulla prova', e quindi permesso alla Corte un risparmio processuale notevole – fa notare l'avvocato Masciulli – da questi atti, però, chiediamo che vengano espunte le dichiarazioni spontanee rilasciate da Meo sia in sede di perquisizione-sopralluogo e sequestro davanti ai carabinieri di Gissi sia quelle assunte alla mezzanotte del giorno stesso in procura, in quanto le riteniamo assunte contra legem e quindi inutilizzabili. Puntiamo, inoltre, a far cadere l'aggravante della rapina, che non ci ha permesso di accedere al rito abbreviato”.
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