Martedì, 4 Marzo 2025 Vastese

La morte di Antonio Fabiano al cantiere di Torino di Sangro

E' stata chiesta la perizia sull’autobetoniera

A distanza di dieci giorni dalla morte sul lavoro a Torino Di Sangro di Antonio Fabiano, operaio 46enne ucciso dal braccio meccanico di una betoniera mentre realizzava un cordolo in cemento in un villaggio turistico di contrada Dragoni, sono sempre tre le persone indagate dalla Procura di Vasto.

Si tratta dei due responsabili del cantiere che avevano chiesto ad Antonio di aiutarli e dell’impresa che ha fornito l’ autobetoniera. I primi due hanno rischiato di essere travolti anche loro. Uno dei due ha riportato anche lesioni ad un polso.

A scriverlo, ieri, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

L’avvocato Rosario Di Giacomo, che li assiste, è fiducioso sull’esito che avranno le indagini. Il legale che assiste il proprietario dell’autobetoniera, l’avvocato Antonello Cerella, auspica la nomina di un consulente tecnico da parte della Procura che faccia luce prima possibile sulle cause dell’incidente. A parere del legale non è escluso infatti un difetto di fabbrica del pesante mezzo.

Il braccio piombato sull’operaio potrebbe essersi staccato perchè non saldato in modo corretto o comunque per un difetto che chi ha comprato il mezzo non poteva prevedere. Potrebbe essersi trattato insomma di un evento imprevedibile. La perizia diventa quindi estremamente importante. E’ probabile che il tecnico che verrà nominato dalla Procura sarà affiancato da altri periti nominati dagli indagati e dai familiari della parte lesa.

I genitori, i fratelli e la compagna di Antonio Fabiano hanno deciso di costituirsi parte civile. Ad assisterli è l’avvocato Antonella De Toma. L’autobetoniera per il momento resta sotto sequestro in una officina della zona.