Giovedì, 27 Aprile 2023 Chieti

"La Città di Chieti rischia di perdere il corso di laurea in Medicina"

L'allarme lanciato dal comitato civico Salute pubblica

Chieti rischia di perdere il corso di laurea in Medicina". L'ennesimo allarme sul declino della sanità teatina arriva dal comitato civico Salute pubblica Chieti, coordinato da Walter Palumbo, che in una nota alla stampa punta il dito contro Asl e Regione. 

Il Comitato civico ha partecipato, la scorsa settimana, all'incontro organizzato dal direttore generale della Asl Thomas Schael, alla presenza del presidente della giunta regionale Marco Marsilio, dell'assessore alla Salute Nicoletta Verì e del sindaco di Chieti Diego Ferrara. Nel corso del vertice, sono stati illustrati i progetti finanziati in città con i fondi del Pnrr, che contribuiranno a realizzare due case della comunità e un ospedale di comunità. Si è parlato anche del progetto di reingegnerizzazione dell'ospedale Santissima Annunziata. 

"Una serie di progetti - commenta il comitato civico Salute pubblica Chieti - che, a detta del direttore generale Schael, trasformeranno il
volto della sanità della città di Chieti ma che per la loro realizzazione richiederanno almeno tre anni. Un lasso di tempo - accusa - che vedrebbe compiuto il lavoro probabilmente quando la città di Chieti potrebbe aver perso la facoltà di Medicina, come affermato durante la riunione da un
clinico docente universitario, a causa di una verifica che nel 2026 difficilmente verrebbe superata applicando i criteri di accreditamento attuali per poter svolgere ancora l’attività".

"Se a questa 'grave' dichiarazione - prosegue Palumbo - si aggiunge poi quanto riportato nel documento che riordina la rete ospedaliera, presentato nel novembre 2022 per la validazione al Ministero della Salute dalla attuale giunta regionale, la situazione assistenziale in tema di sanità nella città di Chieti diventa ancor più allarmante".

In particolare, l'esponente del comitato civico cita una parte del documento in cui vengono riportati i criteri che sono stati individuati "per stabilire in quale ospedale collocare il Dea di II livello dopo un monitoraggio che dovrebbe durare un anno. Criteri che, per decidere la collocazione del Dea di II livello, riguarderebbero il numero di accessi in pronto soccorso, il numero dei reparti di alta specializzazione presenti
negli ospedali che sarebbero due per l’ospedale di Pescara (Centro politrauma e Neurochirurgia) e uno per l’ospedale di Chieti (Cardiochirurgia) e l’indice di attrazione".

"Una proposta di criteri - incalza - che portano senza dubbio a individuare l’ospedale di Pescara come Dea di II livello, con buona pace per l’ospedale di Chieti e un futuro disastroso per la città", è l'affondo finale del comitato.