Mercoledì, 26 Gennaio 2011 ChietiTraffico illecito di auto tra Germania e Italia. Nove arresti a Mannheim e OrtonaAl centro del commercio auto di grossa cilindrataPubblicato su "Il Centro"
di Katia Giammaria CHIETI. Compravano auto di grossa cilindrata (Bmw, Maserati, Mercedes) in Germania, pagavano le prime due rate eppoi sparivano con le vetture. Le macchine venivano reimmatricolate prevalentemente nell'ufficio della Motorizzazione di Chieti eppoi rivendute sottocosto in Italia. Le indagini della Polstrada di Chieti e di Pescara, coordinate dal sostituto commissario della polizia stradale regionale, Danilo Ciucci, in collaborazione con le forze di polizia tedesche hanno portato all'arresto di nove persone, tre, a Mannheim (Germania), e sei in Abruzzo dietro ordinanza di custodia cautelare della procura tedesca e di quella di Chieti. Il capo della banda è un macedone, Zolan Raevswi, 43 anni, residente a Ortona, finito nelle carceri della Germania. Con lui sono finiti in galera per mano della polizia tedesca per associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, anche Enrichetta Caldarelli, 54 anni, di Ortona, e un altro soggetto del quale gli investigatori non possono rivelare il nome perché sono in corso altre indagini. In Italia sono finiti agli arresti a casa per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, Carmine Sapienza, 44 anni, di Ortona; Ettore Domenico Dell'Aquila, 46 anni, di San Severo; Alfredo Butelli, 61, di Ortona, Gabriele Giammetta, 38, di San Severo, mentre hanno l'obbligo di dimora Tommaso Tascini, 38, di Ortona; e Claudio Caravaggio, 53, di Lanciano. Nello stesso provvedimento sono indagati A.D.T., A. E.M.M. e G.C.. per ricettazione - acquirenti delle auto, secondo gli investigatori, ben conoscevano la loro provenienza illecita - e due impiegati della motorizzazione di Chieti, G.F., 61 anni, e G.C., 65, per falso, in quanto nel reimmatricolare le auto hanno chiuso un occhio di fronte a evidenti irregolarità amministrative. Le auto trafugate sono state 25 per un valore che supera il milione di euro delle quali 14 recuperate, per un valore di 600 mila euro. Le altre macchine non hanno potuto essere recuperate perché comprate in buona fede. |