Lunedì, 4 Febbraio 2008 Notizie

Pescara: sequestrata dalla Finanza la villa dei De Cecco

In attesa di una perquisizione impossibile al momento per l'assenza del proprietario dall'Italia

La villa dell'industriale Filippo Antonio De Cecco, in viale De Nardis sulla riviera sud, è stata sequestrata dalla guardia di finanza per ordine del Pm Aldo Aceto, che indaga sui presunti abusi edilizi dello stabilimento balneare Le Paillotes, di proprietà della società Portanuova Entertainment controllata da De Cecco. Il provvedimento non riguarda la regolarità urbanistica della casa, che sorge sulla spiaggia a confine con l'area del resort balneare sequestrato a dicembre scorso. Il provvedimento della magistratura mira a "blindare" la villa in attesa di una perquisizione domiciliare disposta nell'ambito dell'inchiesta sugli abusi in spiaggia. Gli inquirenti, in pratica, cercano atti e documenti utili per l'indagine sulle Paillotes, ma non hanno potuto eseguire la perquisizione contestualmente al sequestro del resort balneare. La notte del blitz del nucleo aeronavale della guardia di finanza, il 17 dicembre scorso, l'industriale della pasta era infatti in volo verso Mauritius, la meta abituale delle sue vacanze natalizie. E' scattato così il sequestro della villa a titolo cautelativo, per evitare che il normale andirivieni di personale di servizio e collaboratori potesse alterare lo stato dei luoghi. L'industriale farà ritorno in Italia nella nottata di oggi, ma non scoprirà l'amara sorpresa della villa finita sotto sequestro all'arrivo a Pescara. La decisione della procura è stata comunicata da tempo, e in qualche misura concordata con la difesa di De Cecco. L'accordo raggiunto prevede l'esecuzione della perquisione nelle prime ore di domani mattina, alla presenza del principale indagato per i presunti abusi edilizi delle Paillotes, del collegio di difesa e degli investigatori delle fiamme gialle. Subito dopo, a prescindere dall'esito dell'attività di indagine, la residenza sarà dissequestrata e tornerà nella disponibilità dei padroni di casa. E' il passaggio più traumatico dell'inchiesta della guardia di finanza sull'aggressione al litorale abruzzese da parte degli stabilimenti balneari. Chiare le esigenze istruttorie della procura, il sequestro della residenza del principale industriale della regione appare una misura obiettivamente forte, anche in relazione alle ipotesi di reato su cui lavora la procura. Lo stabilimento di piazza Le Laudi è finito sotto sequestro per i presunti abusi commessi nella fase di ristrutturazione, che ha portato alla realizzazione di un lussuoso complesso turistico, con bar, ristoranti, discoteca. Insieme a De Cecco, industriale con interessi principali nel campo dell'industria alimentare e dell'edilizia, sono finite sotto inchiesta 14 persone, fra tecnici della Regione e del Comune, ma anche un politico in vista come l'assessore alle risorse del mare Riccardo Padovano, precedente proprietario dello stabilimento, il capo della polizia municipale di Pescara Ernesto Grippo e il responsabile della polizia municipale per la tutela del territorio Fabio Ballone. Le accuse portanti sono il concorso in abuso d'ufficio ed abusi edilizi. I due ufficiali dei vigili sono indagati per un omesso controllo sull'affluenza di pubblico nella discoteca.