Martedì, 26 Febbraio 2008 NotiziePer la rapina al furgone portavalori arrestati due dei banditi che hanno partecipato al clamoroso assaltoUn vero arsenale è stato scoperto dalla squadra Mobile di Chieti all'interno di un capannone a VillanovaSono stati una decina i banditi armati che ieri sera hanno costretto i tre vigilantes che viaggiavano a bordo di un furgone blindato a scendere dal mezzo. Secondo la ricostruzione fatta oggi dagli uomini della Polizia di Stato di Chieti, i banditi li hanno disarmati e una volta aperto il blindato con delle cesoie hanno svuotato il mezzo e preso i sacchi con i contanti. Durante la sparatoria nessuno è rimasto ferito. Immediatamente è scattato l'allarme, sono giunti polizia, stradale e carabinieri, il tratto di autostrada è stato chiuso per effettuare i rilievi, mentre le fiamme che interessavano il portavalori e la Croma sono state spente dai vigili del fuoco di Chieti. Il colpo questa volta è andato a segno. Solo dieci giorni fa un portavalori della stessa società era stato oggetto di un tentativo di rapina, andato a vuoto per il semplice motivo che le armi dei rapinatori si erano inceppate ed erano riusciti a darsi alla fuga a bordo di una macchina rubata ad un automobilista di passaggio nei pressi di Mottamontecorvino. Ma Molise Security aveva subito un'altra rapina il 19 novembre 2005 sempre in A14. Le forze dell'ordine ieri sera hanno effettuato numerosi posti di blocco nel tratto lungo l'autostrada e sulle strade secondarie. Secondo le prime testimonianze i rapinatori avevano un accento pugliese e abruzzese. Per il momento a finire in manette sono stati stati due abruzzesi: Loris De Luca, 38 anni di Villamagna e Walter Fabiani, 58 anni di Pescara, entrambi con precedenti penali a carico. Ad arrestarli sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Chieti fra le 20.30 e le 21.30 di ieri, con le accuse di concorso in tentato omicidio, rapina pluriaggravata e detenzione e porto di armi clandestine e da guerra. De Luca, appostato sotto la carreggiata, avrebbe avuto il compito di recuperare il denaro preso dal furgone e le armi mentre Fabiani avrebbe messo a disposizione un capannone ubicato a Villanova di Cepagatti, al cui interno gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale ed una delle cinque auto, una Volvo di grossa cilindrata, utilizzate per la rapina. Il capo della squadra mobile di Chieti, Paolo Monnanni, ha sottolineato la sinergia con le volanti di Chieti e Pescara e con gli uomini della sottosezione di Vasto Sud della Polizia Stradale. Nel covo di Villanova gli agenti hanno trovato due kalashnikov, una pistola mitraglice, quattro pistole Beretta (due delle quali sottratte alle tre guardie giurate che si trovavano sul furgone), oltre mille cartucce, gran parte delle quali 7.62 esplose dai kalashninov, una motosega circolare, un paio di scanner e radio per intercettare le frequenze delle forze dell'ordine. Manca invece all'appello il consistente bottino ad eccezione di 1.500 euro recuperati all'interno di un piccolo bussolotto. La rapina avrebbe fruttato secondo gli inquirenti non meno di 600.000 euro. Non vi è invece traccia di altre due auto utilizzate dai banditi. E' stata invece data alle fiamme la Fiat Croma, risultata rubata in provincia di Milano, utilizzata per bloccare il portavalori, mentre un furgone è stato ritrovato a casa dell'ignaro proprietario che lo aveva dato in prestito. All'appello mancano ancora una Lancia Thema e una Lancia Y. Per la Polizia non ci sono dubbi che ci si trovi in presenza di veri e propri professionisti per le modalità e la preparazione della rapina che ha previsto il blocco del traffico per rendere assolutamente inaccessibile la zona dell'assalto. Le ricerche degli altri banditi proseguono a ritmo serrato. Non sono esclusi per le prossime ore nuovi arresti.
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