Venerdì, 4 Dicembre 2009 VastoParliamone: riflessioni a voce alta sul "Genova Rulli"Una nota del presidente dell'Associazione "Amici del Genova Rulli"Dall'avv. Roberto Di Virgilio, presidente dell'Associazione Amici del Genova Rulli", riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
"Ho letto con curiosità l’articolo apparso sul numero del 1/12/2009 di Qui Quotidiano nel quale si informa che il consigliere regionale Giuseppe Tagliente ha scritto al sindaco di Vasto per spingerlo ad impegnare i membri da lui nominati nel Consiglio di Amministrazione della fondazione “Genova Rulli” a ridurre il corrispettivo pattuito con gli agricoltori per i contratti di affitto dei terreni. Evitiamo fraintendimenti: non ho alcuna intenzione di suscitare polemiche con il consigliere Tagliente che legittimamente cerca di guadagnare consensi tra gli elettori mostrandosi difensore di interessi economici particolari, né intendo in alcun modo entrare nel merito di vicende che riguardano l’amministrazione della fondazione. Voglio solo fare qualche riflessione a voce alta sul modo in cui viene vista da molti ambienti cittadini l’opera della fondazione “Casa Accoglienza F.lli Alfonso e Luigi Genova Rulli” (ex Orfanotrofio femminile F.lli Alfonso e Luigi Genova Rulli), meglio noto in città come “Il Genova Rulli”. Per cinque anni, infatti, ho avuto l’onore di rappresentare il Comune di Vasto all’interno del Consiglio di Amministrazione del “Genova Rulli” e sono sempre rimasto colpito dalla naturale tendenza di molti a schierarsi sempre e comunque “dall’altra parte”, quasi che debba essere una colpa per un’opera assistenziale quale il Genova Rulli puntare ad una gestione economica e fruttuosa del proprio patrimonio. Ciò discende, a mio avviso, da una scarsa conoscenza di questo ente nella comunità dei cittadini. Scrivo queste riflessioni, quindi, con il solo scopo di fornire alcuni dati utili ad una più serena riflessione: 1. la fondazione Casa Accoglienza è un ente di diritto privato che non percepisce alcun contributo, né pubblico né privato e che per legge e per statuto si regge esclusivamente con l’amministrazione del proprio patrimonio; 2. il patrimonio della fondazione è costituito per gran parte da terreni agricoli, alcuni condotti direttamente dal personale della fondazione, altri condotti da terzi; 3. tutto ciò che la fondazione riesce a ricavare dall’amministrazione del patrimonio (vendita dei prodotti agricoli e rendite da affitti) viene destinato all’Istituto di Via Incoronata (Casa Famiglia) nel quale le suore Figlie della Croce si occupano dell’assistenza e dell’educazione dei minori in difficoltà che vengono loro affidati, nella maggior parte dei casi, dal Tribunale per i Minori; 4. l’opera assistenziale, per disposizione statutaria, è completamente gratuita e, quindi, né le famiglie di origine né i Comuni di provenienza dei minori (Vasto ed altri comuni della zona) versano alcunché alla fondazione, che sopporta da sola tutti gli ingenti costi di gestione della struttura; 5. la Casa Famiglia di Via Incoronata funziona a pieno regime ed il numero dei piccoli ospiti che vi risiede stabilmente talvolta supera anche il limite fisiologico delle dieci presenze. Al servizio residenziale si è aggiunto da qualche tempo anche un servizio diurno non residenziale che presta assistenza ad altrettanti minori; 6. altre strutture assistenziali che operano nell’ambito della Regione Abruzzo nel medesimo settore percepiscono dagli Enti pubblici rette che arrivano fino a 100 euro al giorno per ogni minore assistito. Molto altro si potrebbe dire, ma ritengo che questi siano i dati minimi per poter fare qualunque ragionamento intorno al Genova Rulli. Ebbene, dai dati illustrati discendono naturalmente alcune conseguenze. Innanzitutto ne consegue che gli amministratori del Genova Rulli non possono “svendere” le risorse patrimoniali dell’ente, ma debbono perseguire l’obiettivo di una gestione economica e fruttuosa, senza la quale l’opera assistenziale, che è il vero scopo della fondazione, non può proseguire. In secondo luogo, al di là della meritorietà dell’opera sotto il profilo solidaristico, va anche considerato che le amministrazioni locali, grazie all’esistenza della fondazione Casa Accoglienza, realizzano un notevole risparmio nel settore socio-assitenziale e possono destinare maggiori risorse all’assistenza dei cittadini svantaggiati. V’è da chiedersi a questo punto per quale motivo un sindaco dovrebbe spingere gli amministratori di una fondazione autonoma a compiere atti di gestione contrari agli interessi della stessa fondazione e dell’intera collettività. Molto si è parlato in questi anni della perdita di peso che la nostra città ha avuto in rapporto ad altri centri vicini, ed è questa una realtà sotto gli occhi di tutti. Ritengo che la causa di questo male sia da ricercare nella perdita della propria identità, anche nel senso di mancanza di conoscenza delle risorse e delle ricchezze di Vasto e, di conseguenza, nella mancanza di coraggio nel volerle riconoscere e tutelare. Nella decadenza della dimensione collettiva emergono solo gli interessi dei singoli, anch’essi importanti, certo, ma troppo miseri per dare dignità ad una intera comunità cittadina. Non so come andrà a finire la vicenda dei contratti di affitto, confido nella professionalità e nella correttezza degli amministratori della fondazione, mi piacerebbe però se quegli agricoltori che oggi, nel legittimo obiettivo di far quadrare il proprio bilancio familiare, spingono per pagare di meno il proprio canone di affitto andassero un giorno fieri di aver contribuito a far vivere la Casa Accoglienza, fiore all’occhiello della nostra città". Avv. Roberto Di Virgilio Presidente dell’associazione “Amici del Genova Rulli” |