Egregio ing. Palmieri,
Apprendo che giovedì prossimo l’ing.Thomas Schael si presenterà all’auditorium della “D’Annunzio” per illustrare, come de cuius della Direzione Generale della Asl, il suo lascito testamentario, l’Eredità, per usare le sue stesse parole, che lascia al successore. Un consiglio allora mi affretto a darLe: accetti pure questa eredità ma, occhio!, “con beneficio d’inventario”. Non a scatola chiusa, insomma, ma previa verifica del patrimonio in giacenza e dopo un’attenta lettura di questo breve pro- memoria ove Le riassumo i problemi lasciati irrisolti che riguardano l’Ospedale di Vasto ed i servizi sanitari del comprensorio vastese, perché sarebbe troppo lungo trattenerla su quelli relativi al debito enorme che lascia il suo predecessore; all’aumento della mobilità passiva verso ospedali fuori regione; al peggioramento nell’erogazione dei servizi assistenziali e sanitari a livello ospedaliero e territoriale; all’allungamento delle liste d’attesa; al taglio dei farmaci e dei presidi per diabetici e per le stomie, dei cateteri e persino dei pannoloni; al rifiuto di dialogare con i primari, con l’università, con gli enti locali. In particolare tengo a farLe sapere queste notizie.
■ Circa il progetto per il nuovo ospedale
Le promesse riguardo all’avvio delle relative procedure sono state sin qui disattese. Al momento si è ancora in una fase di completo stallo, sia per l’aggiudicazione dei lavori che per la realizzazione delle opere primarie di urbanizzazione. Nonostante vi sia stato accordo formale tra Enti, santificato in pompa magna presso il Comune di Vasto già un anno fa, non risultano formalmente trasferiti al Comune di Vasto i fondi di € 15 milioni pattuiti per le opere di urbanizzazione primaria delle aree.
■ Circa la situazione dell’attuale ospedale sotto il profilo strutturale
In attesa della realizzazione del nuovo, l’attuale presidio sanitario non può essere lasciato in abbandono a scapito della salute della parte più fragile della popolazione. Mi permetto di richiamare la Sua attenzione sui seguenti aspetti:
la cucina ed il vitto
La cucina ospedaliera ha cessato da anni l’ attività in sede ed i locali che un tempo l’accoglievano risultano in stato di totale abbandono, in una situazione manutentiva assolutamente inadeguata. Eppure l’adesione alla convenzione Consip prevedeva fondi destinati alla ristrutturazione e all’adeguamento. Più volte è stato rappresentato al suo predecessore la necessità di conoscere dove sono stati dirottati e per quale motivo, nonostante fosse previsto nel contratto d’appalto, la Dussmann, titolare del servizio, non ha provveduto a utilizzare le cucine del plesso ospedaliero ed a cucinare in loco. La chiusura immotivata della cucina continua a comportare enormi disagi ai ricoverati, in primis una qualità del cibo assolutamente scadente. Si informi presso le U.O. di quanti degenti usufruiscono giornalmente del cibo, preparato a distanza di circa 60 km, e di quanto viene rifiutato quasi per intero. Chieda e saprà anche che di recente nei carrelli termici è stato rintracciato anche un millepiedi. Il che la dice lunga persino sulle attività di controllo igienico eseguite dalla Ditta esterna.Per questo intervennero anche i NAS il cui esito della verifica certamente avrà posto in evidenza tali criticità.
L’obitorio
Invereconda, vergognosa è la situazione strutturale in cui versa la sala mortuaria. Anche qui c’è stata una visita ispettiva dei NAS che ha rilevato l’assoluta inadeguatezza dei locali destinati a questo servizio, collocato per di più in un sottoscala adiacente al deposito dei rifiuti ospedalieri. Una sorta di putridarium di medievale memoria.
l’Unità Operativa Card-Utic
Nonostante si sia da anni parlato di ristrutturazione della U.O. di Cardiologia-Utic e benché vi siano stati infinitii solleciti da parte del Direttore dell’Unità operativa, poco o nulla è stato fatto in questa direzione.Vada a rendersi conto di persona e constaterà che non è nemmeno dotata di servizi igienici all’interno delle stanze di degenza e che presenta carenze strutturali totalmente estranee ai requisiti minimi previsti dalla legislazione vigente. Al punto, va detto, da aver indotto a trasferire le attività di posizionamento dei pace-maker in altri spazi e segnatamente presso la sala operatoria.Valuti perciò l’urgenza di dare corso ai lavori previsti e verifichi se vi siano responsabilità da parte degli uffici tecnici aziendali. Sempre a proposito della cardiologia valuti sul piano delle necessità l’installazione di un’apparecchiatura per l’emodinamica, che pure era stata prevista con la delibera del DG n.120 del 602.2014, rimasta inspiegabilmente disattesa, od in alternativa la firma di un accordo di programma con la Regione Molise per l’utilizzazione dell’apparecchiatura presente nel P.O. della vicina Termoli.
Il Distretto Sanitario di Base
La saga in merito all’avvio dei lavori presso il D.S.B. di Vasto è forse in parte a sua conoscenza anche per gli aspetti grotteschi che l’hanno accompagnata e sui quali ho di recente ironizzato. Si è andato avanti per mesi con una defatigante, stucchevole ricerca di mercato di locali, arrivata alla terza/quarta edizione, quando la decisione di trasferire temporaneamente l’Ufficio Igiene a San Salvo per poter avviare i lavori poteva essere assunta sin dall’inizio. Una lentezza decisionale che potrebbe alla fine comportare anche revisioni prezzi contrattuali. Prendo spunto da ciò per richiamare la sua attenzione sull’estrema lentezza che caratterizza ogni decisione operativa su questo territorio.
■ Circa la situazione dell’attuale ospedale sotto il profilo organizzativo e dell’offerta sanitaria
Il Pronto Soccorso
Sorvolando sull’inadeguatezza dei locali, il Pronto Soccorso va avanti da anni con un dirigente medico con incarico “provvisorio” di responsabilità in attesa che sia espletato il necessario concorso. Urge che il Pronto Soccorso di un ospedale DEA di primo livello, debba poter contare su un Direttore , non su un Dirigente Medico ,in grado di fronteggiare adeguatamente i relativi compiti di filtro e di raccordo con le altre UU.OO.
Il Centro di Salute Mentale
Nonostante il quotidiano impegno lavorativo e professionale assicurato dai due unici Dirigenti Medici rimasti in servizio presso il Centro di Salute Mentale e delle unità lavorative assegnate, le attività da sempre assicurate sul territorio Alto-Vastese sono state sospese con evidente disagio per l’utenza interessata.
Questo in quanto i Dirigenti Medici, dovendo assicurare la presenza presso la Casa Circondariale e l’ U.O. dell Ospedale di Lanciano, hanno dovuto necessariamente interrompere le attività sul territorio. Al momento il Csm non funziona al pomeriggio dopo le 15,30 e rimane chiuso 9l sabato
U.O. di Anestesia-Rianimazione
Il P.O. di Vasto soffre della mancanza di Anestesisti. Un deficit che ha comportato nel tempo la riduzione delle sedute operatorie in elezione ed una effettiva riduzione del volume di attività. E’ molto probabile inoltre che a breve altra unità lavorativa Dirigente Medico di Anestesia-Rianimazione lascerà la propria attività per trasferirsi altrove e di conseguenza le attuali attività, anche a causa di assenze per maternità, inizieranno nuovamente a contrarsi
U.O. di Otorinolaringoiatria
Si rimarca la necessità di assegnare ulteriori unità mediche a questa Unità, oltre che di dotarla di rinnovate attrezzature per implementare e regolare in aumento le relative attività chirurgiche. Per effetto di queste difficoltà il nuovo responsabile non riesce ad assicurare la presenza più di due, massimo tre volte alla settimana.
La Risonanza Magnetica Nucleare
La R.M.N., nonostante sia stata installata e collaudata da più di un anno, non può soddisfare le richieste di prestazioni con mezzo di contrasto che vengono dirottate in ambulanza a Chieti o Lanciano con inevitabile aggravio di spese.
■ Circa la situazione sotto il profilo amministrativo
Altro aspetto che si ritiene segnalare è la concreta necessità di un potenziamento effettivo dei servizi amministrativi al fine di renderlo sufficientemente in grado di far fronte con tempestività e risolutività a qualsiasi insorgente necessità. Con l’attuale regolamento di economato, ad esempio, persino per l’acquisto di un bene di minimo valore occorre un’autorizzazione preventiva che spesso tarda ad arrivare pur in presenza di casi d’urgenza.
E qui mi taccio confidando in un suo fattivo e concreto interessamento ed augurandoLe ovviamente buon lavoro. Perchè di lavoro, come vedrà, il collega gliene ha lasciato tanto in “eredita”.
Distinti saluti.
Giuseppe Tagliente