Venerdì, 31 Gennaio 2025 Chieti

Stop alle visite intramoenia alla ASL di Lanciano-Vasto-Chieti

CISL, “Così fuga dei medici, la libera professione è un diritto"

 “La Direzione Generale della ASL 2 Abruzzo ha ufficialmente bloccato l’attività intramoenia aziendale per favorire lo smaltimento delle liste di attesa, penalizzando paradossalmente la cittadinanza ed  il personale sanitario. In primis, non è chiaro come tale azione possa automaticamente facilitare lo smaltimento delle liste di attesa. Al contrario l’unico effetto reale, sarà che i pazienti si rivolgeranno ad altri professionisti regionali o extraregionali aggravando così i dati, già allarmanti, sulla mobilità passiva extra-regionale”.

Lo sostengono, in una nota, i segretari di Cisl, Cisl Fp e Cisl Medici Giovanni Notaro, Vincenzo Mennucci e Carlo Capparuccia.

“Inoltre – aggiungono – questa azione andrà a penalizzare la dirigenza ed il personale del comparto, aumentando il fenomeno del ‘Great Resignation’ cioè il fenomeno delle grandi dimissioni volontarie la cosiddetta ‘fuga dagli ospedali’, le cui cause sono multifattoriali tra cui ‘burnout’, l’atavica carenza di personale, le condizioni di lavoro disumane, la scarsa organizzazione del lavoro, l’assenza di innovativi strumenti welfare aziendale, mancanza nelle corsie e nelle sale operatorie di farmaci e dispositivi medici”.

La decisione del direttore generale Thomas Schael – che dal primo marzo sarà commissario della Città della Salute di Torino, (al suo posto in Abruzzo arriverà l’ingegner Mauro Palmieri) – ha generato proteste anche tra i medici piemontesi. Per il dg: “La legge va applicata. Se serve, anche mettendo in secondo piano la libera professione: chi sceglie di lavorare nella Sanità pubblica deve garantire l’accesso alle cure a tutti i cittadini, non solo a quanti possono permettersi di pagare visite ed esami. Concordo con il ministro Orazio Schillaci sul fatto che il nostro servizio sanitario è nato con una missione universalistica: garantire ad ogni cittadino, indipendentemente dalla sua condizione economica, sociale o geografica, l’accesso alle cure e la tutela del diritto alla salute. Questa ambizione, espressamente prevista dalla Costituzione, non è ancora pienamente attuata”.

Sospendere le visite a pagamento, effettuate dai medici ospedalieri in regime di intramoenia, quando le liste d’attesa non rispettano i tempi delle prescrizioni, è un provvedimento il linea con il decreto del ministro della Salute Schillaci, dello scorso 7 giugno, poi convertito in legge il 29 luglio, ma fino a ora risulta un solo caso in cui questa norma a favore dei pazienti sia stata applicata, ed è proprio in Abruzzo.

Ma per i sindacalisti: “Tali misure vanno a ledere il diritto soggettivo del professionista sanitario all’esercizio della libera professione intramuraria, evidenziando cosi facendo un’azione sanzionatoria nei confronti del dipendente, ma soprattutto limitativa della volontà personale di ogni singolo cittadino di poter scegliere in autonomia e a proprie spese il diritto a scegliere il proprio percorso di cura. Nella fattispecie così facendo si sta negando il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione”.

“La Direzione della ASL2 identifica il problema delle liste d’attesa  come  specifica condotta colposa del dirigente medico,  quando in realtà è attribuibile quasi esclusivamente alla gestione della ASL per i noti problemi di carenza di risorse umane atte a garantire le prestazioni istituzionali, le disfunzioni organizzative nella gestione delle liste d’attesa, la mancata programmazione e pianificazione dei fabbisogni in relazione ai volumi prestazionali richiesti per l’esecuzione delle prestazioni, ecc”.

“Infine si denuncia come, a seguito del piano sulla razionalizzazione dei farmaci e dispositivi, la carenza di farmaci e dispositivi medici è oramai allarmante, con numerose segnalazioni giunteci quotidianamente dalle corsie e dalle sale operatorie circa la carenza di farmaci e dispositivi anche salva-vita negli ospedali. Nonostante le numerose segnalazioni inviate alla ASL quotidianamente, ad oggi vige da parte dell’azienda, la totale indifferenza su tale situazione emergenziale.

La CISL auspica che “con l’arrivo del nuovo direttore generale, l’ingegner Mauro Palmieri, vengano superate posizioni di scontro e punitive tra la direzione ed il personale sanitario e si instauri finalmente un dialogo costruttivo al fine di migliorare realmente l’offerta sanitaria di cui necessitano e che meritano di avere i nostri concittadini abruzzesi”, conclude la nota.