Giovedì, 1 Maggio 2025 VastoA Vasto marina inaugurato il pannello “Onde della Memoria”Presenti all’inaugurazione la Ricoclaun, gli 11 ragazzi delle Paolucci coinvolti nel progettoUna vera e propria opera d’arte quella installata e inaugurata il 30 aprile 2025 a Vasto Marina nel Parco Suriani, denominata “Onde della Memoria”, nata con una grande rete sinergica tra il Progetto Regionale Ricoclaun odv “Sorrisi tra multisensorialità, giovani e rigenerazione”,in collaborazione con il Comune di Vasto, la scuola secondaria di primo grado “R. Paolucci” Ic1 di Vasto, Giovanni Peluso e il Consorzio Vivere Vasto Marina. Presenti all’inaugurazione la Ricoclaun, gli 11 ragazzi delle Paolucci coinvolti nel progetto, il Vicesindaco Licia Fioravante, l’assessore alla Scuola Paola Cianci, il Tenente Vascello Rossella D’Ettorre della Guardia Costiera, Piergiorgio Molino, presidente del Consorzio Vivere Vasto Marina. Tutti hanno espresso parole di grande apprezzamento per la straordinaria rete di competenze e di collaborazione che ha permesso la realizzazione di questo ambizioso progetto: questo pannello artistico molto grande, 4 metri per 1,80 m che con lo stile di Giovanni Peluso, e con il suo entusiasmo cosmico, racconta tutto il percorso che questi ragazzi della scuola media Paolucci hanno fatto da febbraio a oggi, cioè la storia del pontile, della struttura che prima ospitava l’asta del pesce, di Vasto Marina e soprattutto la storia dei pescatori, delle loro tradizioni, del mare. Un’opera d’arte che parla del passato, del presente e del futuro, del coraggio, dell’avventura e della conoscenza. Tante difficoltà, come sempre quando il sogno, il progetto si trasforma in azione, ma anche tanta felicità del vedere la condivisione della passione e dell’entusiasmo e dell’impegno comune, con tanti enti nel creare bellezza, nell’interessarci del bene comune. Un grande grazie va a tutti gli enti coinvolti, Regione, Comune, Ic1 Spataro Paolucci, a tutta la Ricoclaun odv , in particolare a Elia Faini clown Sampei, al Consorzio Vivere Vasto Marina in particolare a Piergiorgio Molino , a Tam comunicazione per il grande impegno nella progettazione della struttura, nella scelta dei materiali, alcuni innovativi, ovviamente a Giovanni Peluso e ai mitici ragazzi. Dietro il pannello sono state scritte tante parole. Giovanni, che oltre ad essere un campione del basket, un cantautore, un artista, un architetto è anche un filosofo, ha raccontato l’opera in parole descrivendo con attenzione tutti i particolari. C’è anche un qr code per chi vuole conoscere meglio il progetto. In sintesi un impegno pazzesco! “Quest’opera racconta una storia”, spiega l’artista Giovanni Peluso. “Racconta la storia di Vasto Marina, la storia del Pontile, la storia delle tradizioni legate alla pesca, raccontate anche dal convegno che si è tenuto al Circolo nautico il 15.2.2025. L’ispirazione principale parte dai racconti dei marinai che hanno vissuto la storia di questo luogo, in un’immersione totale nei loro ricordi, ma anche dai ragazzi coinvolti nel progetto regionale che esprimono l’energia nuova, una fonte luminosissima della voglia di conoscere. Questi due elementi insieme creano questa storia tra vecchio e nuovo, come grandi onde della memoria, dove i ragazzi con i racconti di chi c’è stato prima e la loro fantasia e creatività si mettono in viaggio con una barchetta fatta di carta, una carta ingiallita, usata. Questi racconti, questi ricordi consentono ai due ragazzi di intraprendere un viaggio. Sotto la barchetta è rappresentato questo territorio con gli elementi tipici: il Pontile, la Bagnante, il golfo della nostra città. Un racconto visivo delle caratteristiche di questo luogo, della sua storia e della sua anima. Il pescatore ha lo sguardo verso il mare, non con uno sguardo sognante, ma come di chi conosce bene quello che sta dicendo perché l’ha vissuto. Soffia sulla barchetta, è come un invito ad andare oltre a non restare sulla costa, a ricercare quello che non si conosce, quello che non si sa. Il pescatore rappresenta una figura quasi mistica alla pari della figura viola presente nel cielo, dalle sembianze di donna, che ha il compito di fare da guida, proteggendo il viaggio dei ragazzi. Lei rappresenta un mediatore di conoscenza, ispirazione e protezione al tempo stesso, che accompagna i ragazzi in questo viaggio nel mare aperto, che non è calmo e tranquillo, ma pieno di movimento, di avventure di conoscenza. Ci sono tanti pescherecci dalle tonalità di grigio con le loro reti pronte a pescare, a ricordare questo rito antichissimo. Ci sono tantissimi pesci, di forme e colori diversi che rappresentano quanto sia complesso il viaggio della conoscenza, ma come sia al tempo stesso questo viaggio entusiasmante. Rappresentano la nuova visione che hanno i ragazzi, un messaggio di speranza creativa. C’è un messaggio generazionale nell’opera, quello di mettersi alla ricerca, di trovare, cercare, capire, anche a modo proprio. Non rimanere indifferenti, ma mettersi in movimento, in un percorso, che è quello della vita, che va vista con speranza, lasciandosi affascinare dalle nuove conoscenze. Il pescatore che racconta e prepara all’azione è felice, perché è stato ascoltato, apprezzato, e il suo racconto si fa nuova esperienza, non si ferma, va oltre. “ “La memoria del racconto del pescatore pone delle prospettive nel viaggio dei ragazzi. Cosa farne di tutta questa conoscenza, di tutta questa esperienza?”, commenta Rosaria Spagnuolo, presidente della Ricoclaun odv. “Nel copione teatrale, scritto da Annalica Bantes Casasanta, per questo progetto regionale Ricoclaun che sarà messo in scena il 3 maggio 2025, nel finale c’è questa frase che dicono i ragazzi al pescatore “Forse da grandi non saremo pescatori di pesci come te, ma di certo saremo pescatori di conoscenza, saremo pescatori di idee, pescatori di comunità, pescatori di sogni”. Siamo certi che tutta questa esperienza poliedrica tra storia, tradizioni, ceramica, arte e conoscenza del territorio rimarrà sempre nel cuore di questi ragazzi. Sono: Antonio Smargiassi, Gaia D’Alessandro, Giorgia Curci, Jacopo Mancini, Luca Carlucci, Maria Santoro, Marcello Viti, Micaela Vitelli, Sara Colangelo, Serena Pagnottaro, Rita Zinni. È stata per loro un’esperienza unica veramente arricchente che ha trasmesso valori importanti, creando un legame tra passato, presente e futuro, permettendo di valorizzare il passato, coinvolgendoli a guardare con ottimismo al futuro, favorendo l’incremento del senso di appartenenza, stimolando la partecipazione attiva, in un ponte che può ispirare speranza e innovazione. È stato un modo innovativo per dare voce ai giovani, ascoltando le loro prospettive per costruire insieme alla Ricoclaun un futuro più consapevole e ricco di significato. Quest’ opera rappresenta un simbolo, visivo e culturale, capace di far sentire chi lo osserva parte di questo territorio, celebrandone le tradizioni, le bellezze naturali e l’unicità. I ragazzi si sono sentiti accolti, ascoltati, coinvolti e parte di qualcosa di più grande, sviluppando in loro un senso di identità e di responsabilità verso la comunità, incrementando al tempo stesso l’autostima, la solidarietà e un senso di responsabilità verso il futuro.” Foto di Costanzo D’Angelo Rosaria Spagnuolo |