Sabato, 30 Novembre 2024 AbruzzoNonostante la crescita del Pil nel 2023 l'economia regionale resta fragileL'economista Aldo Ronci sottolinea che emergono criticità nelle dinamiche produttive, occupazionali e di exportIl 27 novembre la Svimez ha presentato il “Rapporto 2024 sull’economia e la società del mezzogiorno”. Tra i dati emersi, redatti dall'economista e analista Aldo Ronci, spicca la crescita del Pil in Abruzzo nel 2023, pari a +1,2%, il terzo miglior risultato a livello nazionale. Questo dato sorprendente ha portato a un’analisi approfondita delle principali grandezze socio-economiche regionali per valutare lo stato dell’economia abruzzese. Le sette grandezze considerate, ovvero dinamica delle imprese, dinamica delle imprese artigiane, variazioni del credito (impieghi vivi), occupazione, popolazione, consumi e investimenti pubblici in costruzioni, hanno registrato, al 31 dicembre 2023 rispetto al 2022, valori percentuali peggiori della media nazionale. Ciò ha posizionato l’Abruzzo tra il 12° e il 18° posto nella graduatoria delle regioni italiane. Tuttavia, due indicatori mostrano un andamento diverso: l'export, che tra il 2022 e il 2023 ha raggiunto risultati migliori della media nazionale, posizionando l’Abruzzo al 4° posto nella graduatoria delle regioni italiane; e il Pil: il +1,2% registrato nel 2023 colloca la regione al 3° posto nazionale. Nonostante ciò, un’analisi più ampia rivela criticità. Negli ultimi cinque anni (2018-2023), l’export abruzzese è cresciuto solo del +14,9%, meno della metà del dato nazionale (+34,6%), posizionandosi al terzultimo posto. Inoltre, uno dei principali settori trainanti, l’automotive, ha mostrato segni di crisi, con un calo evidente che nel 2024 ha fatto retrocedere l’Abruzzo dal 4° al 12° posto già nel primo semestre. Anche il Pil, tra il 2019 e il 2023, è cresciuto solo dello 0,2%, contro il +3,5% nazionale, collocando l’Abruzzo al quartultimo posto. Questi dati evidenziano un forte contrasto: se nel breve periodo Pil ed export sembrano positivi, nel medio-lungo termine l’economia regionale mostra una crescita debole e discontinua. La crisi dell’automotive, pilastro dell’export abruzzese, e il rallentamento generale del sistema produttivo impongono prudenza. È necessario intervenire con politiche mirate di sostegno al sistema produttivo, tenendo conto delle trasformazioni economiche in atto. Migliorare la competitività dell’economia abruzzese è una priorità assoluta per affrontare le sfide future e superare le attuali difficoltà strutturali. "Tenendo a mente che uno dei pilastri dell'export abruzzese è rappresentato dall'automotive e che il settore mostra segni di crisi - sottolinea Ronci - c'è da essere prudenti sull'andamento dell'economia abruzzese; quindi, più che stare alla finestra e aspettare, occorre intervenire con politiche mirate e di sostegno sul sistema produttivo abruzzese in questa fase di grandi trasformazioni."
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