Martedì, 5 Novembre 2024 VastoNuovo grave episodio all'interno della Casa Lavoro di VastoUn internato ha bruciato materiali e suppellettili della cellaDonato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha reso noto un nuovo grave episodio avvenuto all'interno della Casa Lavoro di Vasto che, solo per la prontezza di spirito degli agenti di custodia, non si è tramutato in tragedia. “ieri sera - scrive Capece -, un internato ristretto nel Reparto Osservazione, ha bruciato materiali e suppellettili della cella. Il denso fumo provocato ha indotto i poliziotti ad intervenire tempestivamente e proprio grazie all'intervento dei pochi Agenti che c'erano in istituto si è riusciti a riportare l'ordine e la sicurezza. E’ finito tutto bene, ma quattro poliziotti sono stati portati in ospedale per le intossicazioni da fumo”. Il leader del SAPPE esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Vasto: “I poliziotti penitenziari hanno sventato una tragedia e sono stati degli eroi, anche se devono tutti i giorni fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, bodycam. Come non c’è traccia di organizzazione di attività di formazione ed aggiornamento professionale per gli Agenti, soprattutto sulla sicurezza sul lavoro e sulle attività antincendio, lasciati allo sbando e soli a gestire in prima linea le continue gravi e pericolose criticità!”. Capece mette sotto accusa tutti coloro che tendono sempre a sminuire i gravi fatti che accadono nelle carceri e non assumono con urgenza adeguati provvedimento: “Per qualcuno, evidentemente, nelle carceri italiane non succede mai nulla, sarebbero tutte “ragazzate”. Non vedono le risse, i ferimenti e le colluttazioni in cui spessissimo a subire è il personale di Polizia Penitenziaria. Difendono Caino a scapito di Abele”. “Ignorano o fingono di ignorare”, conclude “il duro e difficile lavoro del poliziotto penitenziario, svolto da donne e uomini che pressoché quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva, che si confrontano a detenuti con in mano una o più lamette intrise di sangue, o con una padella piena di olio bollente tra le mani pronta per essere buttata in faccia all’operatore, o con un piede di tavolino in mano pronto ad essere scagliato contro un poliziotto: gravi eventi che accadono anche quando loro sono nella tranquillità serale o notturna di casa …”.
|