Mercoledì, 9 Ottobre 2024 Abruzzo

IL GUERRIERO DI CAPESTRANO E' “UN FALSO”

LA NOTIZIA FA CAPOLINO SULLE TESTATE NAZIONALI

Anche la stampa nazionale, segnatamente il Fatto quotidiano, si occupa del caso “guerriero di Capestrano”, la cui figura stilizzata campeggia da gennaio sul nuovo stemma della Regione Abruzzo.

Alessio Consorte, videomaker e regista pescarese, nel suo discusso docufilm “Il guerriero mi pare strano”, ha espresso dei dubbi sulla sua autenticità,  e ha presentato un ricorso al Tar con la richiesta di nominare “un commissario ad acta, al fine di far rispettare la sentenza e ottenere finalmente le prove richieste che il ministero ha dichiarato di possedere”.

Ricostruisce la vicenda Il Fatto quotidiano: “Tutto ha inizio a luglio 2022 quando il regista Consorte sostiene di ‘aver avuto modo di prendere visione di una lettera pubblicata da un archeologo del Vaticano, padre Antonio Ferrua, che riporta la notizia circa la falsità del Guerriero di Capestrano, il quale sarebbe stato fabbricato ad hoc da un antiquario’. Per accertare la veridicità della notizia, a ottobre 2023, Consorte presenta al Museo Archeologico Nazionale dell’Abruzzo, la richiesta per effettuare l’esame non invasivo XRF cioè la fluorescenza dei raggi X, sul Guerriero di Capestrano, ‘da effettuarsi a sue spese e a cura di una ditta specializzata’. Dal momento che a novembre dello scorso il ministero della Cultura respinge la richiesta, rispondendo che tali indagini erano già state effettuate, a gennaio 2024 il regista chiede di poterne prendere visione. Niente da fare”.

“A febbraio   – prosegue l’articolo – il ministero risponde con l’ennesimo diniego. Consorte non si dà per vinto e ricorre al Tar. Che a giugno sentenzia che ‘il ministero della Cultura deve rilasciare al ricorrente copia delle risultanze dell’esame XRF già effettuato sui manufatti in questione, nel termine di 30 giorni dalla notifica o comunicazione della presente sentenza’. Storia finita a questo punto? Neppure per idea. La documentazione fornita dalla Soprintendenza per conto del ministero ‘non corrisponde a quella di cui il Tar ha ordinato l’esibizione’. Per questo motivo Consorte ha deciso di ricorre ancora al Tar per richiedere un commissario ad acta”.

Dura ricorda il fatto, è stata la replica di tutti gli esperti ed anche del presidente della Regione Marco Marsilio, “Sono stupito di quanto leggo sulle cronache locali secondo cui qualcuno sostiene che il ministero nasconderebbe addirittura le prove dell’autenticità del Guerriero o non vorrebbe mostrarle”, ha sostenuto il presidente Marco Marsilio intervenendo a un incontro in occasione dei novanta anni dalla scoperta della statua. “Ritengo davvero molto curioso che qualcuno nel 1934 potesse aver realizzato un monumento, una statua di quelle dimensioni, di quello stile, di quell’altezza, l’abbia sepolta a Capestrano chissà perché e poi l’abbia tirata fuori inscenando la sceneggiata di un falso ritrovamento”.