Giovedì, 16 Aprile 2020 Abruzzo

Ospedale Covid Pescara, oggi la verità, per i lavori in campo i big abruzzesi

In un clima di polemica politica, è cominciato ieri sera l'esame delle proposte legate alla procedura negoziata sul massimo ribasso

È slittato alla giornata di oggi il momento della verità per l’avvio del cantiere dell’ospedale Covid di Pescara, un’opera finanziata con 11 milioni di euro,  di cui 10 provenienti da Roma nell’ambito dei fondi per la emergenza Coronavirus, che avrà 181 posti, di cui 40 per terapia intensiva, da attivare gradualmente nel giro di novanta giorni.

Mentre impazzava lo scontro politico innescato dal Pd, a cui ha riposto il centrodestra che governa la Regione, su una operazione destinata a provocare altre polemiche, ieri pomeriggio a Pescara, è scattato il delicato esame delle proposte pervenute da parte delle imprese che hanno risposto alla procedura negoziata lampo ad inviti con il massimo ribasso, scaduta alle 17,30, lanciata sabato notte con un decreto firmato del presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia. 

Ma in nottata si è deciso di continuare la verifica stamani quando sarà deciso il vincitore della prestigiosa commessa e completate le altre pratiche propedeutiche all’avvio dei lavori, come la nomina del direttore dei lavori e del coordinamento della sicurezza, per le quali ieri notte sono stati lanciati altri due avvisi pubblici lampo, rispettivamente di circa 155mila euro e circa 100mila, che scadranno oggi alle 15.

Un’attività che si annuncia come una vera e propria maratona visto che l’obiettivo dei vari attori è quello di consegnare il cantiere entro la giornata, chiudendo anche la parte del reperimento delle attrezzature, a tale proposito, i respiratori sarebbero in arrivo dalla Cina. 

A giocarsi la partita dei lavori, secondo quanto si è appreso, sarebbero in sette sulle undici imprese invitate per conto della Regione Abruzzo dall’Agenzia Regionale per l'Informatica e la Committenza (Aric) che sta gestendo tutta la delicata fase degli appalti: la parte su cui sono puntati i riflettori è quella del valore, a base d’asta, di 5 milioni e 63mila euro per interventi edili, sull’impiantistica elettrica e meccanica e gas medicali al quarto, quinto, sesto e settimo piano dell’edificio ex Ivap dell’ospedale di Pescara in via Rigopiano. 

In campo per la prestigiosa commessa da quanto trapelato da ambienti imprenditoriali, big delle costruzioni, tutte abruzzesi, tra cui la Guerrato, colosso nazionale finito in concordato, diventata abruzzese dopo il salvataggio del gruppo chietino che fa capo a Isaia Di Carlo, Omnia Servizi che fa parte della holding di Antonio Colasante, che ha il suo quartiere generale ancora in provincia di Chieti, il gruppo Palmerini dell’Aquila, la Edilfrair, ancora del capoluogo regionale dell’ex presidente dei costruttori della provincia aquilana, Gianni Frattale, e il gruppo Di Vincenzo di Pescara. 

Intorno ad un tavolo stanno lavorando in maniera serrata l’Aric, in particolare il commissario straordinario, il dirigente regionale Daniela Valenza, e la Asl di Pescara che ha preparato il progetto messo a gara, che vede come responsabile unico del procedimento, ingegnere Luigi Lauriola e, come tecnico dall’ingegnere Antonio Busich.  

Ieri pomeriggio alla scadenza della presentazione c’è stata qualche frizione con alcuni rappresentanti delle imprese che avrebbero polemizzato perché non gli sarebbe stato permesso di assistere alle operazioni di aperture della varie buste: l’attesa operazione si sta svolgendo nel palazzo di piazza Unione, sede del consiglio regionale a Pescara, la “casa” del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, uomo forte della politica pescarese, principale sponsor della operazione che nei giorni scorsi ha spiegato in una nota in cui ha informato nel merito, parlato che l’ospedale Covid “diventerà un simbolo nazionale di eccellenza amministrativa” sottolieneando che in due giorni sono state messe a punto, in piena emergenza, le varie pratiche burocratiche per arrivare all’apertura del cantiere.

Stando ai documenti di gara emerge che i fondi a disposizione sono 7 milioni a valere sul fondo di emergenza art 18 decreto legge 18 2020 assegnati dal commissario straordinario per la emergenza Covid 19, Domenico Arcuri e dell’altro commissario, il capo del Dipartimento di protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, 3 milioni di euro come contributo della Banca d’Italia, e un milione e 124mila euro stanziati dalla Asl di Pescara per la emergenza.

Degli 11 milioni circa sei dovrebbero servire per attrezzature e apparecchiature. Anche oggi il lavoro burocratico sarà accompagnato da polemiche politiche, alimentata dai territori a bocca asciutta, ma anche da parte di altri settori, tra cui i costruttori che si lamentano delle scarse informazioni tecniche che ha contraddistinto una commessa lampo che la Regione, vista la emergenza, avrebbe potuto assegnare con un affidamento diretto che ha scelto di risolvere con una procedura negoziata ad inviti basata sul massimo ribasso, secondo molti non una garanzia per una opera del genere prevista con tempi record. (b.s.)

pubblicato su Abruzzoweb