Lunedì, 26 Gennaio 2015 Vasto

Paola Cianci: "il nostro voto contrario è stato da sempre chiaro e convinto"

"Quando si fa una scelta politica ci sono delle indirette conseguenze sul territorio e i suoi abitanti"

Dalla consigliera comunale del Partito della Rifondazione Comunista, Paola Cianci, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota relativa alle ragioni che hanno fondato la contrarietà al cambio di destinazione d’uso del Molino Village, contrarietà espressa oggi in aula nel corso dei lavori tenuti dal Consiglio Comunale di Vasto:

 

"È di fondamentale importanza, dal punto di vista politico, ricordare la fase dell’approvazione del suddetto piano particolareggiato (in seguito p.p.) perché già dall’aprile 2007, il consiglio comunale si espresse in modo chiaro approvando all’unanimità la delibera n.33 e mettendo una pezza agli errori del passato – quando si costruiva in modo selvaggio – e, nel caso di specie, a quelli del 2005, quando il centrodestra adottava questo p.p. sulla base di una variante al PRG effettuata con una semplice delibera consiliare del 12.07.2002, senza rispettare l’iter previsto dalle leggi in materia urbanistica.

Anche la Provincia, nell’esprimere la sua valutazione positiva al piano, mostrò delle perplessità, delle riserve, proprio sulla questione della “destinazione residenziale” e invitava il Comune di Vasto ad un’attenta verifica attraverso un confronto con le NTA. Queste perplessità della Provincia divennero prescrizioni che in sede di approvazione del p.p. furono recepite nello schema di delibera comunale, grazie anche alla collaborazione con l’Assessore Anna Suriani, all’epoca all’urbanistica e dell’allora Presidente della Commissione Pianificazione del Territorio Fabio Smargiassi.

Si trattava di un argomento delicato, perché il centrodestra ci lasciava in eredità un p.p. adottato in maniera confusa e nell’approvarlo, dovevamo fare scelte urbanistiche che tenessero conto di tutto quello che non era stato considerato minimamente dai nostri predecessori ovvero:

1) che il PRG definisce quella zona “D4 - zona per insediamenti turistici”;

2) che si trattava di una zona del territorio adiacente ad un SIC molto vicino al litorale (per intenderci le dune della “Riserva naturale della Marina di Vasto”);

3) che per tale ragione bisognava scongiurare un aumento del carico urbanistico che il residenziale tuot court, autorizzato in sede di adozione dal centrodestra in contrasto con lo strumento urbanistico, avrebbe determinato;

4)  incentivare per lo meno il turismo e l’occupazione turistica con un’infrastruttura finalizzata a questo (due alberghi e residence turistici), esigenza che mere strutture destinate ad appartamenti residenziali non potevano soddisfare.

Per queste ragioni il nostro voto contrario è stato da sempre chiaro e convinto perché si trattava soprattutto di un voto politico e ci dispiace aver dovuto affrontare la questione da altri punti di vista (tecnico, giuridico). In consiglio è sempre la politica a dover decidere e pertanto, volevamo evitare che:

1) che venisse sconfessato il grande lavoro fatto da chi, nella precedente amministrazione di centrosinistra, sedeva su questi banchi, creando le basi affinché noi potessimo tornare a vincere le elezioni nel 2011, anche attraverso rivendicazioni politiche in materia di urbanistica volte alla tutela del territorio contro la cementificazione selvaggia, allo sviluppo del turismo e del settore turistico-recettivo, della legalità e della trasparenza degli atti e provvedimenti amministrativi;

2) che non si creasse assolutamente un precedente di questo tipo, a cui ci saremmo esposti in futuro.

Però fortunatamente dopo tanto discutere una cosa è sicura, oggi la maggioranza (quella presente in aula) se n’è convinta insieme a noi.

Quando si fa una scelta politica ci sono delle indirette conseguenze sul territorio e i suoi abitanti. Noi non abbiamo nulla contro l’imprenditore né contro i proprietari degli appartamenti che attendevano, già da tempo, una risposta chiara.

Certo, la sceneggiata delle minoranze che tanto ci accusava di pasticcio politico ha dimostrato solo codardia politica, uscendo dall’aula e non assumendosi le proprie responsabilità davanti ai cittadini”.

Paola Cianci

Consigliere Comunale PRC