Venerdì, 26 Luglio 2013 AbruzzoFuochi artificiali: viaggio nell'inferno della collina della morteRitrovai i corpi senza vita dei dispersiAbruzzoWeb di Alessandra Renzetti CITTA’ SANT’ANGELO - Nell’attraversare le campagne di Elice e Città Sant’Angelo il giorno dopo la triste vicenda che ha colpito la fabbrica di fuochi artificiali della famiglia Di Giacomo, sembra di attraversare un campo di battaglia dopo una guerra o addirittura un vero campo minato visto che l’allerta è sempre alta. L’odore della polvere da sparo, un vento che sibila spargendo le ceneri, una florida campagna ormai annerita dalle altissime fiamme del fuoco di ieri, e il volto triste di alcune persone che con le lacrime agli sono sedute tra le piante di ulivo a guardare quel nulla ormai che ha inghiottito delle vite e le nasconde ancora. Si osservano parenti e amici in lacrime, volti spenti e stanchi, occhi che si nascondono dietro degli occhiali da sole, forse per non mostrare in modo diretto il proprio dolore; in più le sirene spente di ambulanze e Vigili del fuoco continuano a sottolineare come la “speranza” sia bruciata insieme a quelle fiamme nella giornata di ieri. I pochi vetri delle abitazioni rimasti intatti sono ancora aperti per una maggiore sicurezza, in seguito all’allarme che era stato lanciato dalla squadra dei Vigili del fuoco che, collaborando con gli artificieri, hanno di nuovo raggiunto il luogo dell’esplosione. L’area intorno al luogo della tragedia è ancora sotto stretto controllo ma oggi non c’è più quella enorme nuvola di fumo che ieri impediva la vista e quindi i risvolti della tragedia sono maggiormente osservabili: è molto più evidente la situazione, è semplice anche identificare il luogo dove, secondo analisi approssimative per ora, sarebbe avvenuta l’esplosione e quindi il luogo in cui la collina stessa è stata sventrata. Le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e il personale del primo soccorso, sono sempre attive, vista la pericolosità della zona che resta chiusa al pubblico. Tutti sono visibilmente stanchi. Complice di questa spossatezza, il forte caldo, alimentato anche dal surriscaldamento della zona, dove si respira un’aria molto pesante. “Allo stato attuale delle cose, purtroppo, non ci sono novità, l’unica nota degna di attenzione è che lo stato di allerta rimane alto, per il momento si procede con la bonifica indispensabile della zona ed è bene che le persone stiano ancora lontane perché la situazione non ci fa stare tranquilli”, spiega ad AbruzzoWeb un poliziotto che in Contrada Villa Cipressi si occupa di limitare l’ingresso dei passanti. Il materiale inesploso, intanto, è stato tirato fuori dagli artificieri, e si tratta di circa 400 chili di materiale, com’è stato riferito dai poliziotti predisposti al controllo di Villa Cipressi e dovrà essere rimosso nel corso delle prossime ore anche il resto del materiale rimasto intatto proprio per scongiurare ulteriori esplosioni, e intanto si proseguirà con la bonifica dell’area, per poi riprendere con la ricerca dei dispersi. Intanto, a ora di pranzo, il pasto è stato preparato per coloro che sono al lavoro dal ristorante “Margherita” in zona Quattrostrade che, nella giornata di oggi, è stata riaperta al pubblico, non avendo subito danni e trovandosi a una certa distanza di sicurezza dal luogo della tragedia. In più sono state distribuite bottigliette d’acqua a tutte quelle persone che si trovano ancora in strada. Per i parenti e gli amici delle vittime è difficile mandar giù anche un solo boccone, si stringono uno vicino all’altro, si tengono per mano, alcuni si siedono perché il caldo indebolisce seriamente e fissano il vuoto. Le persone del posto non hanno paura di parlare, come la signora Anna che racconta con le lacrime agli occhi: “Ieri mattina stavo stendendo i panni e avevo la finestra aperta, a un certo punto ho sentito un forte boato e una pressione d’aria mi ha scaraventato contro le mura di casa mia, la finestra accanto a quella del balcone era chiusa e si è frantumata in tanti piccolissimi pezzi, mi sono girata e ho visto questo fumo enorme a forma di fungo e ho capito tutto”. “Poi ci sono state le altre due esplosioni e ho pensato che stava per scoppiare una vera tragedia, quelle fiamme sembravano un vero inferno”. Alla signora che tra i campi vicino casa sua guarda la collina completamente bruciata poi viene chiesto se conosceva i Di Giacomo. “Si che li conoscevo, erano persone molto disponibili e gentili; in questo periodo erano sempre impegnati con il loro lavoro perché è periodo di feste patronali, sono stati proprio sfortunati. Spero solo che si torni presto alla tranquillità perché non è facile questa situazione, a ogni piccolo rumore fuggiamo fuori dalle case che praticamente ora non sono sicure”. Poi gira lo sguardo e torna ad osservare con sconforto la desolazione. TROVATI I CADAVERI DEI TRE DISPERSI Sono stati ritrovati i corpi dei tre dispersi per l'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio nel pescarese, a Villa Cipressi di Città Sant'Angelo (Pescara). Ne ha dato notizia a Pescara il sottosegretario all'interno con delega ai vigili del fuoco Giampiero Bocci, insieme al capo dipartimento dei vigili del fuoco Francesco Paolo Tronca. Con loro anche Alfio Pini, capo del Corpo nazionale dei vigili, tutti a Pescara per una visita istituzionale al comando provinciale dei vigili, in viale Pindaro. Ad accoglierli il comandante provinciale Pietro Di Risio e il prefetto Vincenzo D'Antuono. I resti dei dispersi sono stati trovati tra le macerie. Il sottosegretario Bocci ha parlato di un "bilancio pesantissimo", dopo aver dato notizia del ritrovamento dei tre dispersi, ricordando che ci sono anche diversi feriti. Ha portato il saluto del ministro Alfano, contattato da Pescara, e "la solidarietà del governo e del Corpo nazionale a questi uomini che hanno dimostrato una grande passione e si sono sacrificati, come sempre, per salvare cose e persone". "Sono intervenuti in pochissimo tempo - ha fatto notare - e la grande capacità di intervenire subito li ha portati per fatalità a essere colpiti dall'esplosione". |