Domenica, 22 Giugno 2008 NotizieMontesilvano: addio al celibato con cene, lap dance e incontri hardI carabinieri chiudono il "Sexy Giza", il gestore arrestato per sfruttamento della prostituzionePubblicato su "Il Messaggero" di oggi 22 giugno
di ROSALBA CIANCAGLINI
Dilemma. La sposa lo raggiungerà sull'altare oppure spenderà il viaggio di nozze con un'amica, la madre, la sorella ma mai con lui che si è fatto pizzicare dai carabinieri alla festa del celibato con compagnie equivoche? Il giovanotto in questione era il secondo in lista di attesa per un incontro ravvicinato con una ballerina di un club privato. Ballerina e prostituta, sostengono i militari che hanno preso i nomi dei clienti, delle professioniste di arti varie e nell'occasione arrestato il titolare e gestore del locale poi naturalmente chiuso.
Si celebravano due feste dello stesso tipo, l'altra notte, al "Club ristorante Sexy Giza", via Lago di Bomba, a Montesilvano. Due comitive per due giovanotti, sposi prossimi venturi, uno di un paese del Teramano, l'altro di un paese della provincia di Chieti. In tutto, 23 uomini, età tra i 30 e i 35 anni, impiegati, operai, commercianti.
I carabinieri si sono presentati in borghese ma hanno chiarito i motivi della cortese visita. Così si è scoperto subito - riferiscono i militari - che le cinque cameriere, età massima 25 anni, italiane bulgare e rumene, non avevano contratto di assunzione. Due erano cameriere-cameriere, le altre tre erano anche ballerine esperte di lap dance e almeno una si dedicava ad altre attività. La prova, dice il capitano Enzo Marinelli (comandante della Compagnia di Montesilvano) sta nel fatto che dietro a un separè c'era una ragazza che come mamma l'ha fatta ballava per un cliente ma questo ballo diventava poi spettacolo tipo porno-show dove, com'è noto, i clienti interagiscono con le signorine.
Congiunzione carnale no, non c'era, ma il capitano contesta al titolare del locale, Gabriele Di Carlo, 45 anni, di Montesilvano, lo sfruttamento della prostituzione in base a una sentenza della Cassazione che definisce la prostituzione qualsiasi atto sessuale in cambio di retribuzione e qui, dice sempre il capitano, i clienti pagavano 50 euro per entrare nel locale e altri 50 per lo spettacolo privato. Non solo. Per la Cassazione «atto sessuale è qualsiasi atto che coinvolge zone del corpo idonee a manifestare o a stimolare istinti sessuali». Insomma: si entrava nel club, si cenava e chi voleva, pagando, si appartava. Lo stesso capitano è stato avvicinato da una ragazza che lo ha portato in una saletta con una vasca da idromassaggio e un lettino da estetista. Che senso hanno una vasca e un lettino in un ristorante?
A Di Carlo è stata contestata anche una somma di violazioni delle norme sul lavoro con multa relativa pari a 40 mila euro. Il colonnello Esposito Alaia, comandante provinciale dell'Arma, ha ricordato che questo è il secondo circolo chiuso nel giro di poche settimane. I controlli continueranno.
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