Venerdì, 26 Dicembre 2025 VasteseDomani a Bomba grande mobilitazione contro il progetto di estrazione di gas dal lagoAmministratori, partiti e associazioni hanno aderito alla fiaccolata del Comune e del comitato dei cittadiniL’amministrazione comunale ed il comitato 'Gestione Partecipata Territorio' di Bomba chiamano a raccolta cittadini, amministratori, partiti e associazioni per ribadire il “no” all'estrazione di gas e chiedere interventi di sviluppo sull’idroelettrico. L'appuntamento è per il 27 dicembre con il corteo e la fiaccolata per esprimere la contrarietà alla decisione del Comitato Via Pniec che ha rimesso in ballo il progetto della LnEnergy. “ Negli ultimi anni, nella nostra bella valle, abbiamo assistito alla costruzione della diga di Bomba ed alla nascita del lago, opera che ha drammaticamente contribuito allo spopolamento dei nostri centri, infine alla realizzazione della Fondovalle Sangro – dicono i promotori della manifestazione - Per la costruzione della diga, anni '55-'60, ci sono state numerose frane sia a Bomba sia a Colledimezzo. Durante i lavori un’enorme massa di terreno è precipitata a valle dal lato destro della diga: per fortuna l’evento si è verificato di notte, quando i lavori erano fermi, altrimenti sarebbe stata una tragedia. Il lato sinistro dell’opera, il Monte Tutoglio, ha avuto la necessità, non prevista, di essere rafforzata dall’infiltrazione di migliaia di tonnellate di cemento. Entrambe le sponde del lago sono caratterizzate dalla presenza di numerose frane, il cui stato è peggiorato negli ultimi decenni. Circa un decennio dopo c’è stato il passaggio della strada nella vallata e, contro il parere degli anziani del paese, è stato realizzato un grande viadotto. Erano a conoscenza che in quell’area c’era una zona paludosa, ma i tecnici se ne sono infischiati. Subito dopo il completamento del viadotto il pilone centrale ha iniziato a cedere, sprofondando nel terreno. Per sicurezza la parte centrale dell’opera è stata abbattuta facendola brillare con la dinamite, lasciando a futura memoria un monumento alla stupidità di chi, non ascoltando il territorio, pensa che la scienza e la tecnologia possano dominare la natura”. “Cos’altro deve succedere per convincersi che il nostro bel territorio è purtroppo molto fragile? - chiedono i cittadini di Bomba - Non tutti i tecnici, però, sono ottusi ed ostinati verso l’ambiente. Già dai primi anni '60, infatti, si sarebbe potuto sfruttare anche il giacimento di gas naturale presente nella stessa zona. Dopo più di 30 anni di studi e di ricerche, i tecnici dell’Agip, nonostante le sollecitazioni del ministero dello Sviluppo economico, rinunciarono per i forti impatti ambientali, vista la pessima qualità del gas presente, e per gli enormi rischi idrogeologici, connessi alla instabilità del territorio. Tutto questo per la LnEnergy non conta niente! Potevano evitare di chiedere un permesso di ricerca per 'riscoprire' un giacimento di cui si conosceva tutto, fin nei minimi dettagli, e le informazioni erano pubbliche e accessibili a tutti – si sottolinea ancora - L’istanza andava immediatamente rigettata perché lo Stato italiano si era già espresso su questo progetto e non si può far spendere energie e risorse alle nostre istituzioni, interrogandole più volte sulla stessa questione. A tutt’oggi la Valutazione degli impatti ambientali pubblicata non rileva approfondimenti in grado di rassicurare sui rischi idrogeologici storicamente denunciati. Il Comitato Pnrr-Pniec, infatti, evidenzia possibili ripercussioni negative sul territorio, ma si limita ad auspicare l’istituzione di un Osservatorio ambientale per monitorare gli impatti ambientali e le conseguenze sulla stabilità della diga del lago di Bomba e delle frane circostanti. La decisione assunta, poi, appare del tutto inadeguata rispetto alla criticità del caso e rappresenta l’esatto contrario dell’applicazione del principio di precauzione. L’istanza, inoltre, non poteva essere valutata dal Comitato Pniec, poiché non ha competenze sulle fasi di estrazione e raffinazione di idrocarburi che sono quelle più impattanti”. Per questi motivi l’amministrazione comunale e il Comitato di cittadini valutano un eventuale ricorso al Tar dopo la pubblicazione del decreto definitivo. Per protestare contro la decisione da anni osteggiata e per favorire l’idroelettrico sostenibile ed equo, il 27 dicembre, con ritrovo alle ore 16, ci sarà una fiaccolata che partirà dalla rotatoria di via Lago (uscita di Bomba della Fondovalle Sangro), proseguirà fino alla piazza del paese e si concluderà presso la sala del Museo etnografico. Ad oggi hanno aderito alla manifestazione: Provincia di Chieti, i comuni di Altino, Archi, Atessa. Casoli, Colledimezzo, Monteferrante, Paglieta, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Pizzoferrato, Rocca San Giovanni, Tornareccio, Torricella Peligna, Vasto, Villa Santa Maria; i partiti: Europa Verde Avs Regione Abruzzo, Giovani Dem Chieti, Movimento 5 Stelle Abruzzo, Pd Chieti; i circoli e le associazioni Legambiente Green Lake, Geo Aps Atessa, Wwf Zona Frentana e Costa teatina, Wwf Abruzzo.
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