Mercoledì, 24 Dicembre 2025 Abruzzo

Scorta per D'Avolio e Gargarella

Misure rafforzate in vista della sentenza

La prefettura dell'Aquila ha disposto la tutela personale per il sostituto procuratore Roberta D'Avolio e il presidente del collegio giudicante Giuseppe Romano Gargarella, disponendo anche controlli rafforzati al Tribunale del capoluogo d'Abruzzo.

Questo nell'ambito del processo della Corte d’Assise dell’Aquila, con sentenza attesa per il 16 gennaio, a carico dei tre palestinesi Anan Yaeesh, militante politico in Cisgiordania, Ali Irar e Monsour Doghmosh, che rischiano dodici, nove e sette anni di prigione, per l'accusa di terrorismo internazionale per di aver pianificato azioni violente in Cisgiordania partendo proprio dal capoluogo abruzzese.

Lo riferisce il quotidiano Il Centro. Durante le udienze, fuori al tribunale si sono ripetuti sit-in e manifestazioni di solidarietà dei confronti dei tre imputati, ritenendo infondate le accuse.

Nell'ultima udienza gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Ludovica Formoso hanno argomentato a favore dei loro assistiti, partendo dal parere della Corte internazionale di giustizia che ha ribadito l’illegalità della colonizzazione in Cisgiordania da parte degli israeliani. E' stata chiesta l’assoluzione con la formula "il fatto non sussiste", per l’impossibilità di definire le finalità terroristiche dell’azione, solo immaginata e mai avvenuta,  e per la non sussistenza del reato commesso a danno di uno stato estero,  in quanto i fatti sono stati commessi in un territorio occupato illegalmente.

Sempre nell'ultima udienza, Irar e Doghmosh in aula, e Yaeesh collegato dal carcere di Melfi, hanno raccontato delle famiglie devastate dagli insediamenti israeliano illegali e abusivi, della immane sofferenza e ingiustizia a cui i palestinesi, tra cui amici e parenti sono sottoposti da anni.

Come riferisce sempre il quotidiano Il Centro, "secondo ambienti investigativi, il timore è che attorno ai movimenti di solidarietà, che si sono palesati in questo ultimo periodo, possano annidarsi anche frange anarco-insurrezionaliste, pronte a sfruttare lo scenario internazionale per azioni dimostrative o destabilizzanti".

Yaeesh proviene dalla città di Tulkarem, da adolescente, dopo la morte della fidanzata, uccisa da un soldato israeliano, avrebbe deciso di aderire alla lotta politica e armata palestinese. Negli anni successivi Yaeesh sarebbe stato più volte arrestato dalle autorità di Tel Aviv. Nel 2013 ha lasciato i territori palestinesi, trasferendosi prima in Europa e poi stabilendosi in Italia, dove viveva a Mestre e gestiva un piccolo ristorante.