Martedì, 23 Dicembre 2025 VastoIl Wwf commenta l'emendamento sul parco nazionale della Costa teatina"Ennesima azione della maggioranza in Parlamento per bloccarlo"emendamento sul Parco nazionale della Costa teatina presentato dal senatore Etel Sigismondi di Fratelli d’Italia alla Legge di bilancio nazionale 2026 è solo l’ennesimo tentativo di bloccare la nascita del Parco”, è lapidario il commento del presidente nazionale del Wwf Italia, Luciano Di Tizio. Per l'associazione del panda, che ritiene ridicolo azzerare tutto dopo un quarto di secolo, tale emendamento, al di là del cambio di nome che nulla muta nella sostanza, “fa tornare indietro al 2014 quando il Parlamento individuò nel Commissario straordinario nominato dalla presidenza del Consiglio dei ministri lo strumento per aggirare l’immobilismo di Regione e Ministero dell’Ambiente che, in un palleggiamento di responsabilità, tenevano fermo il parco già da 13 anni. Cancellare il lavoro svolto dal Commissario e consegnato nel 2015 serve esclusivamente a bloccare ancora una volta il parco - rimarca - e non è certo un caso che questo emendamento sia stato presentato da un parlamentare che da sempre è contrario all’istituzione di questa area naturale protetta. Chiunque sia in buona fede e abbia un minimo di competenza in materia si rende conto che questo è solo un tentativo per cercare di aggirare il previsto pronunciamento del Tar Abruzzo attivato dal ricorso del WWF Italia. È fin troppo facile prevedere che questa ‘furbata’ serve a riaprire discussioni che vanno avanti da un quarto di secolo con un solo scopo: non fare il parco e lasciare che la costa teatina non sia tutelata e valorizzata nel rispetto delle sue valenze naturalistiche. Spiace vedere che ancora una volta il ministero dell’ambiente guardi da un’altra parte e non intervenga per affermare quello che dovrebbe essere la sua missione: far nascere e far gestire efficacemente un’area naturale protetta”. Di Tizio poi respinge al mittente l’invito rivolto dal senatore Sigismondi di ritirare il ricorso. E conclude: “Non è certo il Wwf Italia a dover rinunciare al ricorso, ma sarebbe stato Sigismondi a doversi impegnare, da rappresentante delle istituzioni e componente del Parlamento, a far rispettare una legge dello Stato e un provvedimento di un commissario nominato dal Governo italiano. Come Wwf andremo quindi avanti nel ricorso e attiveremo tutti gli strumenti affinché anche questo tentativo di affossare il parco venga superato”.
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