Domenica, 14 Dicembre 2025 Abruzzo

Paolucci interviene sui fondi elargiti al mondo dello sport

"Marsilio distribuisce a discrezione a realtà amiche"

 “Centinaia di associazioni sportive abruzzesi sono oggi letteralmente beffate dalla gestione della destra di Marsilio. A chi fa attività sportiva ogni giorno, educa i giovani, sostiene l’inclusione e rispetta le regole, vengono riconosciute poche decine di euro di contributi. Questo attraverso la legge regionale sullo sport che ho proposto e fatto approvare nel 2018, quando ero assessore allo Sport e al Bilancio nel governo di centrosinistra, nata per dare regole chiare, criteri oggettivi e pari opportunità a tutte le associazioni sportive. Ed è ciò che ha funzionato finché abbiamo governato. Oggi, invece alcune realtà si ritrovano anche con 5 euro complessivi di stanziamento, a meno che, ovviamente, non si rientri nella cerchia delle associazioni “amiche”, quelle che beneficiano della distribuzione discrezionale di un’altra caratura di fondi attraverso, però, le leggi omnibus. Non è possibile che questa disparità permanga”.

La forte denuncia del consigliere regionale e capogruppo PD in Consiglio Silvio Paolucci.

“La L.R. 2/2018 – Legge organica in materia di sport ed impiantistica sportiva rappresenta, o dovrebbe rappresentare, lo strumento principale per finanziare lo sport in Abruzzo. Una legge che prevede bandi pubblici, graduatorie, punteggi basati sul merito sportivo, sulla storicità delle associazioni, sull’attività giovanile e sull’inclusione sociale – spiega Paolucci – . Eppure, per il 2025, la giunta di centrodestra ha rifinanziato questa legge con appena 244.000 euro per l’intera regione: una cifra irrisoria, se pensiamo che le associazioni che promuovono e fanno attività sono migliaia e che finisce con lo svilire la norma esistente e anche funzionante, trasformandola in una scatola vuota, se rapportata al numero di ASD e società sportive abruzzesi che partecipano ai bandi e che si è vista arrivare cifre che raramente superano i 350 euro. Quale campionato, torneo o evento si possono fare con 100 euro? E quale attività si può proporre, seguendo i crismi della sicurezza e della competenza, se una realtà che accoglie decine e decine di utenti all’anno si ritrova con un contributo pubblico ridicolo?”-

“Finanziare questa legge con un importo che alcuni casi è stato la soluzione unica andata ad associazioni vicine, è una presa in giro, anzi, una pesante mancanza di rispetto verso il mondo dello sport. Non possono essere le leggi omnibus la regola, i milioni di euro stanziati sotto forma di contributi discrezionali, inseriti spesso nottetempo nella legge di bilancio, con maxi-emendamenti e continui aggiustamenti, senza criteri chiari e senza alcuna procedura competitiva sono fondi pubblici, di cui tutti hanno diritto e attualmente sono la norma, non solo per lo sport, come abbiamo imparato e denunciato in questi anni di governo Marsilio.

Il meccanismo che va in onda è semplice e gravissimo: il governo regionale dispone di un plafond discrezionale, senza bando, senza graduatoria e spesso senza una reale verifica dell’utilità sociale dei progetti finanziati. I fondi vengono assegnati per segnalazione politica, e l’associazione sa perfettamente quale consigliere ringraziare.

Per Paolucci “questo sistema produce due ingiustizie evidenti”.

“Da un lato, le associazioni virtuose rispettano le regole, preparano la documentazione, partecipano ai bandi della L.R. 2/2018 e, se va bene, ottengono briciole, perché il fondo è stato ridotto a 244.000 euro. Dall’altro, associazioni “amiche”, che spesso non avrebbero nemmeno i requisiti per vincere un bando ordinario, ricevono contributi diretti e più consistenti tramite la legge mancia, solo grazie a un rapporto politico diretto. I numeri parlano chiaro: a fronte di contributi di 5 o 6 euro destinati ad associazioni strutturate e meritevoli, si contrappongono finanziamenti da 10.000 euro assegnati in modo discrezionale. Società sportive che competono a livello nazionale passano da contributi di 8.000 euro a 15 euro, mentre associazioni dilettantistiche di respiro esclusivamente locale ricevono migliaia di euro fuori da ogni criterio di merito”.

“Questa non è politica sportiva – conclude Paolucci – ma uso distorto delle risorse pubbliche. Applicare la legge ordinaria significa garantire pari dignità a tutti, premiare chi lavora seriamente e restituire credibilità alle istituzioni. È quello che abbiamo fatto quando governavamo. Ed è ciò che oggi il centrodestra sta scientemente smantellando”.