Venerdì, 12 Dicembre 2025 ChietiRissa nel CDX, Savina dice no, FDI lancia Terna, nella Lega lunghi coltelliIl capoluogo teatino si prepara alle elezioni amministrative di primaveraMancano sei mesi alle elezioni comunali di Chieti, le più importanti assieme a quelle di Avezzano della prossima tornata primaverile, e nel centrodestra con buona pace del mantra dell’essere “uniti e compatti sempre e dovunque”, è in corso in realtà un durissimo scontro per la scelta del candidato sindaco, con Fdi partito alla carica con una terna e la Lega in particolare che rivendica a sé la scelta. Con l’incubo che serpeggia di presentarsi divisi alle urne, come è accaduto nel 2020, con la vittoria offerta sul piatto d’argento al centrosinistra di Guido Ferrara, in una delle storiche roccaforti della destra in Abruzzo. Una sintesi, che avrebbe messo tutti d’accordo, si era cercata di trovarla proponendo la candidatura a Luigi Savina, chietino eccellente, dal 2016 e 2019 vice capo vicario della polizia di Stato, ex capo della Squadra mobile a Pescara, poi a Roma, dove ha arrestato con l’arresto di Giuseppe Mandalari, l’amministratore dei beni di Totò Riina, e a Palermo, dove mise a segno l’arresto di boss del calibro di Giovanni Brusca e Pietro Aglieri. Ma il diretto interessato ha declinato l’invito, anche per motivi familiari. Circola anche il nome, come possibile candidatura civica di centrodestra, del giornalista Rai Nino Germano. Fratelli d’Italia ha così preso per prima l’iniziativa mettendo sul tavolo ben tre nomi: Giuseppe Giampietro, ex vicesindaco con l’amministrazione di Umberto Di Primio, uomo di partito dunque, ma poi due figure civiche, il direttore di Confartigianato Chiet, Daniele Giangiulli, e l’avvocato Cristiano Sicari, ex presidente del consiglio d’amministrazione del Teatro Marrucino. Ma la Lega non ci sta: non ha dimenticato il mancato pieno appoggio al ballottaggio del 2020 al suo candidato Fabrizio Di Stefano, ex parlamentare e consigliere regionale, con il tre volte consigliere regionale, Mauro Febbo, di Forza Italia, che gli ha contrapposto il civico di centrodestra Bruno Di Iorio. E nella Lega c’è soprattutto un nome, l’ex assessore Mario Colantonio, capogruppo in consiglio, anche se dentro un partito spaccato c’è chi in realtà nell’ombra, e con una sorta di doppio gioco lavora per il ribaltone, a favore della candidatura di Liberato Aceto, consigliere comunale anche lui, ex consigliere regionale, direttore del dipartimento Chirurgico della Asl provinciale di Chieti. La Lega rivendica la scelta anche perchè Avezzano è andata al civico Alessio Cesareo, ex questore, proposto innanzitutto dal capogruppo di Fdi in consiglio regionale, Massimo Verrecchia, con i leghisti appoggeranno il sindaco civico uscente, Gianni Di Pangrazio. Mentre Fdi per ora non reagisce, a frenare è Forza Italia con il segretario cittadino Andrea Buracchio, ex sindaco dell’Udc, negli azzurri dal 2023, con dietro come dominus il sottosegretario di giunta con delega al Turismo, Daniele D’Amario e l’invito è a “guardare avanti con un percorso serio, responsabile e orientato alla soluzione dei problemi strutturali”. A dire esplicitamente no ad un candidato leghista è poi Noi moderati, con il segretario provinciale Valentino Di Carlo e quello cittadino Giuseppe Bucciarelli, respingendo l’argomento del “credito” che la Lega vanterebbe. “Non ci appassionano le vicende personali legate a precedenti competizioni elettorali, piuttosto vorremmo porre l’attenzione alle problematiche diffuse che riguardano la città”, tagliano corto. C’è poi sempre Mauro Febbo, clamorosamente non rieletto alle regionali del 2024, ma che resta pur sempre un autorevole e stimato protagonista della politica chietina. Febbo però non sarà della partita, pur lavorando alle liste del suo partito, per ragioni di opportunità, essendo stato a settembre rinviato a giudizio dalla Procura di Chieti con le accuse da dimostrare di corruzione e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti e la prima udienza davanti al tribunale collegiale di Chieti è stata fissata per il 17 marzo. Inoltre, se e quando andrà in porto l’aumento di tre assessori nelle giunta abruzzese, in base alle modifiche normative nazionali, e se il sottosegretario D’Amario di Fi sarà nominato assessore, Febbo potrebbe rientrare per la quarta volta all’Emiciclo, come “surrogato” essendo il primo dei non eletti. Per Forza Italia sarebbe spendibile anche il nome della ex consigliera comunale Maura Micomonaco, indicata intanto come capolista, con la composizione della squadra affidata all’ex consigliera regionale Sara Marcozzi, ex M5s. Ma torniamo alla Lega, che da una parte parte all’offensiva, dall’altra però assiste al suo interno a trame e manovre occulte. In pole come candidato sindaco è ad oggi Colantonio. Ma dai boatos pare che hanno altri progetti il candidato sindaco del 2020 Di Stefano, assieme al segretario provinciale, sindaco di Gamberale e presidente dell’Azienda territoriale di edilizia residenziale (Ater) di Lanciano Maurizio Bucci. Il loro cavallo vincente sarebbe infatti in realtà Liberato Aceto, ritenuto l’uomo giusto per scalzare il centrosinistra di Diego Ferrara, anche lui medico. Con buona pace di Colantonio, candidato anche alle regionali del marzo 2024, secondo arrivato nel Carroccio, con 2.216 voti, dietro l’uscente Sabrina Bocchino, oggi vice coordinatrice regionale, nella passata legislatura consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale, che ha preso 2.840 voti, senza però che nessuno della lista è risultato eletto. Questo in una Lega chietina che resta una polveriera, con il segretario provinciale Bucci sotto accusa, assieme a quello regionale, il capogruppo in consiglio regionale e presidente commissione Bilancio, Vincenzo D’Incecco, dopo il flop delle comunali di Ortona, dove i salviniani hanno conseguito un imbarazzante 3,12%, pari a 384 preferenze a sostegno del candidato sconfitto al ballottaggio Nicola Fratino, contro il neo sindaco di Fdi Angelo Di Nardo, con zero consiglieri eletti. In un collegio dove alle politiche del 2022 è stato eletto in una posizione blindata il deputato Alberto Bagnai, economista toscano, big nazionale spesso accusato di non essere incisivo nel suo collegio, pur essendone l’unico. rappresentante in Parlamento. Bucci comunque tira dritto, anche perché Chieti rappresenta la sfida del riscatto per la Lega e per le sue fortune politiche. “È doveroso ricordare che cinque anni fa un partito della coalizione, per scelte personalistiche di alcuni suoi esponenti, contribuì alla vittoria del centrosinistra. Un errore politico – sottolinea Bucci – che purtroppo abbiamo pagato e paghiamo. In politica ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”. “Comprendiamo benissimo e condividiamo il pensiero espresso oggi dal vice segretario provinciale e responsabile cittadino di Forza Italia Andrea Buracchio, apprezziamo le sue parole e la sua coerenza, fra l’altro già dimostrata quando, da esponente dell’Udc, sostenne la nostra candidatura a sindaco nel 2020 e siamo anche d’accordo che si debba ripartire da progetti concreti per il rilancio di Chieti, ma sottolineiamo che i progetti, per funzionare, devono essere realizzati da persone capaci e competenti. E la Lega queste persone le ha. Non vorremmo che si ripetesse un film già visto negli ultimi cinque anni, fatto di annunci e promesse mai mantenute. Il confronto aperto proposto da Buracchio è il primo passo per costruire il futuro della città. Siamo pronti a sederci al tavolo, magari ripartendo proprio da quel progetto comune di cinque anni fa, che fu proprio lui a contribuire a scrivere”.
|
