Martedì, 9 Dicembre 2025 AbruzzoUna tiratina di orecchie al Senatore Etel Sigismondi"Fa umorismo, 'assenti per impegni', ma la location è a pochi metri"Pubblichiamo questo articolo apparso su Abruzzoweb "dedicato" al Senatore vastese Etel Sigismondi.
“Oggi grande successo per la presentazione del Programma di L’Aquila Capitale della Cultura 2026. Sono davvero felice per il mio amico, il Sindaco Pierluigi Biondi, per il nostro Capoluogo di Regione e per l’intera regione Abruzzo. Mi è dispiaciuto non poter partecipare, ma la presentazione coincideva con altri impegni istituzionali. Proprio per questo resto sinceramente sorpreso nel leggere la ricostruzione di una testata giornalistica che ha ritenuto opportuno mettere in evidenza la mia assenza e quella del collega senatore Guido Quintino Liris“. Ha affidato ai social, ottenendo, ad essere buoni, una impercettibile diffusione nella comunicazione tradizionale, il suo pensiero sulla grave assenza ad un evento importante per il futuro dell’Aquila e dell’Abruzzo con investimenti pubblici milionari – nei quali il suo partito ha la maggiore responsabilità politico-amministrativa essendo di gran lunga il più votato nella coalizione di centrodestra – il senatore abruzzese Etel Sigismondi, segretario abruzzese di FdI: pur senza citare AbruzzoWeb – che aveva sottolineato la sua assenza, quella della moglie Ersilia Lancia, assessore comunale meloniano al Turismo dell’Aquila e del suo collega Guido Liris, capogruppo di FdI in Commissione Bilancio (Qui il link) – l’architetto originario di Vasto ed ex dirigente dello staff del suo compagno di partito presidente della Regione, Marco Marsilio, in realtà non spiega perché non ha partecipato alla presentazione del programma per L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026, che si è tenuta in magna pompa nei giorni scorsi a Roma, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Infatti, parlando anche a nome del suo collega Liris, il senatore Sigismondi, eletto nel settembre del 2022 in un collegio blindato, quindi, con l’elezione matematica già un mese prima delle elezioni, cioè all’atto della presentazione delle liste, non spiega agli abruzzesi il motivo per il quale nessuno dei due senatori abbia trovato il modo di fare un saluto di cinque minuti in una location che si trova ad appena 500 metri da Palazzo Madama. Oppure i due politici vogliono far credere agli abruzzesi che in quella riunione si stavano decidendo le sorti del Paese? Ma il potente ed influente senatore a cui questa testata ha sempre dato spazio, sia con i suoi comunicati, sia con interviste ad hoc, si è lasciato andare anche un facile e non condivisibile umorismo con l’evidente intento di attaccare il nostro lavoro di cronaca, rinverdendo le usanze di più di un esponente di spicco dei meloniani che mal sopportano i giornalisti che si occupano con onestà, puntualità e libertà, delle vicende politiche ed amministrative abruzzesi. Ed allora il senatore, soprattutto come coordinatore regionale, farebbe bene ad impegnarsi di più nel sedare le continue risse politiche in seno al suo partito, che da anni ormai appare più simile a una polveriera che a un gruppo unito e concentrato sul bene degli abruzzesi. Anziché parlare di un ‘giallo’, inesistente, perché questo giornale non ha mai scritto questa parola. Nell’articolo, tra le altre cose, si parla di “boom di presenze con tanti volti noti del mondo politico e istituzionale, qualche assenza tra i nomi di peso, polemiche sottotraccia per un parterre esclusivamente maschile e il mancato invito dei consiglieri regionali”, e tra gli assenti vengono citati proprio i due senatori abruzzesi Liris e Sigismondi. Ed ecco l’altra perla: “Agli Sherlock Holmes della stampa offro un semplice indizio per risolvere il ‘giallo’ della nostra mancata presenza: sarebbe bastato leggere le agenzie di stampa, facilmente consultabili da chiunque avesse voluto informarsi prima di fantasticare”, scrive Sigismondi. Un “giallo” che non è mai esistito, un caso sollevato dal solo Sigismondi che, evidentemente, non ha gradito veder comparire il suo nome nell’elenco degli assenti. Nel passaggio incriminato, infatti, si legge solo: “Tra le assenze importanti svettano quelle dei senatori abruzzesi di FdI Guido Liris, capogruppo in Commissione Bilancio e relatore della finanziaria, ed Etel Sigismondi, c’era invece il deputato meloniano Guerino Testa“. Una semplice constatazione, priva di dietrologie, per la quale, eventualmente, non sarebbe necessario scomodare Sherlock Holmes. E per finire un’altra chicca: il 51enne parlamentare meloniano, evidentemente poco avvezzo alla comunicazione e ai rapporti con i media, ha allegato alla nota una agenzia sulla riunione in cui è stato impegnato con Liris: ma in quel lancio non si parla dei due sia pure rispettabili ed efficaci senatori come presenti in un contesto in cui si stanno salvando le sorti dell’Italia. (a.c.-b.s.) |
