Giovedì, 27 Novembre 2025 Vasto“Infiltrazioni al carcere di Vasto: bloccata l’inaugurazione del 3° piano”Tantissime Autorità presenti per un clamoroso bluff evidenziato da chi vi lavoraUna vecchia canzone degli anni sessanta diceva così: "Scende la pioggia ma che fa crolla il mondo addosso a me....". Un ritornello che oggi qualche agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Lavoro di Vasto andava canticchiando sottovoce lungo i corridoi della struttura mentre fuori pioveva a dirotto ed all'interno del carcere tantissime autorità convenute tenevano i discorsi ufficiali per una cerimonia di inaugurazione di una nuova sezione che si è rivelata un autentico bluff. Infatti la visita istituzionale prevista per oggi presso la Casa Lavoro di Vasto, che avrebbe dovuto celebrare la riapertura del 3° piano della struttura penitenziaria, si è trasformata in un caso emblematico delle criticità che da anni affliggono l’Istituto. Le forti infiltrazioni di acqua piovana, che hanno letteralmente invaso alcuni ambienti del carcere, hanno infatti impedito l’inaugurazione ufficiale degli spazi chiusi dal marzo 2022. Alla visita hanno preso parte il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro Delle Vedove, il Senatore vastese Etelwardo Sigismondi, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, i consiglieri regionali Magnacca e Prospero, il Prefetto di Chieti Gaetano Cupello, il Provveditore regionale Giacinto Siciliano, oltre al Direttore e al Comandante dell’Istituto. Una presenza istituzionale significativa, che tuttavia non è bastata a compensare l’evidenza delle problematiche strutturali. Le critiche dei sindacati: “Una sezione riaperta nonostante i rischi e senza personale” A sollevare le maggiori perplessità sono le organizzazioni sindacali SAPPE e UIL PA, da sempre contrarie alla riapertura del 3° piano. Secondo i sindacati, le ragioni della chiusura del 2022 non sono mai state realmente superate: infiltrazioni, criticità edilizie e condizioni non adeguate a ospitare detenuti e personale. A queste problematiche si aggiunge la gravissima carenza di organico della Polizia Penitenziaria, più volte denunciata nel corso degli ultimi anni. Le segreterie locali ricordano di aver ripetutamente chiesto interventi al Ministero della Giustizia, al PRAP, al DAP e alla Prefettura, senza ottenere le risposte necessarie. Anche le iniziative di protesta — dai sit-in davanti all’Istituto alle manifestazioni in piazza Barbacani, fino al consiglio comunale straordinario del settembre 2023 — non hanno portato risultati concreti. Delle 17 unità di personale trasferite a Vasto, denunciano i sindacati, solo 8 hanno effettivamente preso servizio. Una situazione che, secondo SAPPE e UIL PA, renderà impossibile garantire turnazioni sicure e diritti fondamentali per gli agenti, come il riposo settimanale e le ferie, soprattutto in vista delle festività natalizie. “Vince la politica, perde la Polizia Penitenziaria” Il giudizio finale dei sindacati è duro: la riapertura del 3° piano, pur non essendo stata inaugurata a causa della pioggia, è considerata un successo di facciata della politica, che però non tiene conto delle reali condizioni dell’Istituto e del personale. Secondo SAPPE e UIL PA, la Casa Lavoro di Vasto sarebbe “un carcere da chiudere”, non certo da celebrare. A perdere, ancora una volta, sarebbe proprio la Polizia Penitenziaria, costretta a lavorare in condizioni sempre più difficili e senza adeguato supporto. Le segreterie locali dei due sindacati concludono annunciando che continueranno la loro battaglia affinché vengano garantite sicurezza, organici adeguati e condizioni di lavoro dignitose per tutto il personale in servizio. |
