Venerdì, 21 Novembre 2025 Abruzzo

Interviene la Coldiretti, “Il vino non è veleno DEMONIZZARLO VUOL DIRE OFFENDERE L’ABRUZZO”

"Demonizzarlo vuol dire offendere l'Abruzzo"

 “Contrastiamo con fermezza ogni tentativo di demonizzare il prodotto più rappresentativo della nostra regione, frutto del lavoro di migliaia di viticoltori e simbolo fortemente identitario della nostra tradizione storica, economica e sociale”.

Lo dicono Pietropaolo Martinelli, presidente di Coldiretti Abruzzo, e Pier Carmine Tilli, presidente di Coldiretti Chieti, seconda provincia in Italia per produzione vitivinicola, in risposta alla querelle nata intorno all’uso del vino e alle sue conseguenze, lanciata nell’intervista ad Abruzzoweb dallo psichiatra di Avezzano Adelmo Di Salvatore che ha equiparato il vino ad un veleno.

“Affrontare il tema dell’alcool è importante – dice Martinelli – e siamo rispettosi di tutti i pareri e le diverse posizioni ma dire che il vino fa male vuol dire confondere l’abuso con l’uso consapevole e da sempre consigliato nell’ambito di una dieta equilibrata”. “Da sempre – rincara Tilli – le principali istituzioni scientifiche hanno evidenziato che il rischio esiste solo in relazione agli eccessi. E per questo, Coldiretti da sempre promuove educazione, responsabilità e prevenzione, strumenti molto più efficaci delle semplificazioni che trasformano il vino in un “veleno” o addirittura in una “droga”.

Equiparare il vino, che “è da duemila anni celebrato anche nell’Eucarestia,  ad una droga vuol dire offendere il lavoro di chi, onestamente e seriamente, genera da decenni valore, economia, tradizione e sviluppo del territorio abruzzese. Stiamo valutando se, per tali farneticanti esternazioni, ci siano i presupposti per adire alle vie legali in modo da difendere il lavoro dei nostri vitivinicoltori”.