Lunedì, 17 Novembre 2025 Abruzzo

L'ex deputato Piccone boccia l'idea del Coilegio unico

"Porterà allo strapotere della costa sulle aree interne"

– “Il collegio unico regionale porterà allo strapotere della costa, a discapito delle aree interne e montane, meno popolate, con meno elettori, che si ritroveranno, ancora più di oggi senza una rappresentanza in consiglio”.

Che la legge elettorale non sarebbe stata una passeggiata di salute, per il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, di Fdi, e ne aveva già un sentore anche a sondare gli umori nella sua maggioranza di centrodestra, dove però tutti tacciono, in attesa degli sviluppi della partita.

Ad uscire allo scoperto e a bocciarla senza appello è invece Filippo Piccone, nuovo uomo forte di Forza Italia, partito dove è tornato da poco più di un anno, 64enne imprenditore di livello nazionale, ex consigliere regionale, ex parlamentare, ex coordinatore regionale del Popolo ed ex sindaco della sua Celano, importante comune in provincia dell’Aquila di 10mila abitanti.

La riforma, lo ricordiamo, considerata una priorità da Marsilio, da approvare nei prossimi mesi con corsia preferenziale,  prevede con una modifica della norma in vigore dal 2013, approvata dal centrodestra di Gianni Chiodi, innanzitutto il collegio unico regionale, con la conseguente abolizione dei quattro collegi provinciali, l’ampliamento del numero di candidati di lista che passerebbero dagli attuali 30 a 45, l’introduzione della tripla preferenza di genere con due uomini e una donna oppure due donne e un uomo, l’elezione alla carica di consigliere regionale anche di un secondo candidato presidente sconfitto, purché a capo di una coalizione che abbia eletto almeno due consiglieri. Infine una diverso calcolo delle preferenze, per quel che riguarda l’attribuzione dei resti.

Servirà certamente un iter complesso, con due passaggi d’aula e con maggioranza qualificata, a distanza di un mese, visto che occorre modificare lo statuto regionale, e poi si potrà anche chiedere un referendum. Le opposizioni soprattutto con il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci già l’hanno bocciata, perché “ad essere favoriti saranno i candidati dell’unica area metropolitana costiera, che va da Martinsicuro a Vasto, con una popolazione ben superiore, a discapito delle aree interne”. Ed anche nel centrodestra c’è chi fa fatica a digerirla, soprattutto tra i consiglieri delle aree interne. Piccone invece non le manda a dire.

“Io sono convinto che i territori vadano rappresentati,  e sono del parere opposto rispetto all’ipotesi del collegio unico: per me anche gli stessi collegi provinciali andrebbero ulteriormente suddivisi, in collegi più piccoli, con elezioni con l’uninominale secco, per garantire a ciascun territorio un suo rappresentante in consiglio regionale. Un eletto, che risponda ai propri cittadini per quello che fa e che non fa”, spiega l’esponente di Fdi.

Insomma, altro che abbattimento dei campanili grazie al collegio unico perorato da Marsilio, per far sì che finalmente i consiglieri rappresentino tutta la regione, e non solo il loro “orticello” elettorale.

“Campanili? La verità è che noi già soffriamo lo strapotere della costa, sicuramente importante in termini economici e politici, in termini vari – ribatte risoluto Piccone -. Con un collegio unico consegneremo l’intero governo regionale alla costa, senza possibilità che ci siano nemmeno le voci necessarie per difendere i territori montani, i territori dell’Abruzzo interno, la provincia dell’Aquila”.

Piccone, storico nemico del segretario regionale il deputato Nazario Pagano, in carica dal 2013, coglie l’occasione per vibrare anche su questo argomento una stoccata al vertice del suo partito, in vista anche del congresso di primavera dove per la prima volta il nuovo segretario sarà scelto con l’elezione della base, e non più nominato da Roma.

“Forza Italia devo dire non è un partito dove si discute molto, questo è abbastanza evidente. Spero che si comincerà finalmente a farlo dopo questa tornata di congressi. Io non so nemmeno che cosa ne pensano i miei colleghi. Immagino che quelli della costa siano d’accordo, quelli dell’interno no. Ma sto solo ipotizzando”.

Piccone è poi d’accordo anche con una argomentazione contro il collegio unico: esso favorirà i candidati più ricchi, perché sarà più difficile permettersi di coprire i costi delle campagne elettorali, su tutto il territorio regionale.

“Certo che c’è un problema economico, non ci sono dubbi.  Molti candidati non potranno permettersi budget così alti, i costi diventeranno insostenibili”, concorda Piccone.

Ma il tema principe per l’ex deputato è quello della rappresentanza del territorio.

“Ripeto: secondo me i collegi andrebbero ancora più ristretti  e chi parla di politica campanilistica, dovrebbe farsi qualche discussione magari con gli inglesi che forse ci capiscono più di noi, e che adottano un sistema di collegi uninominali per rappresentare meglio i territori, secondo una impostazione di stampo conservatore e liberale”.