Sabato, 15 Novembre 2025 Abruzzo

Per i nuovi parcheggi l'ira delle Associazioni di categoria

"Il Comune ci ripensi, aumenti devastanti"

 Contro la decisione del Comune di Pescara di aumentare il costo dei parcheggi in città, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna di Pescara “annunciano che lunedì raccoglieranno fra i loro iscritti le adesioni per organizzare una manifestazione di protesta a Pescara che poi porterà come momento forte lo spegnimento delle insegne delle varie attività commerciali e non solo le insegne ma anche dei negozi e delle vetrine”.

“Non ci aspettavamo certo che l’amministrazione comunale di Pescara potesse decidere di aumentare le tariffe dei parcheggi senza consultare le varie associazioni di categoria. Noi abbiamo sempre collaborato con l’Amministrazione comunale portando le nostre proposte e rendendoci sempre partecipi e collaborativi, ma oggi non possiamo restare in silenzio – tuonano le associazioni nella nota -. Stiamo già subendo e non da oggi le conseguenze dei lavori che si stanno facendo in varie zone della città sapendo che la riqualificazione idrica è fondamentale e non più rinviabile, ma nel periodo di Natale che è il mese più importante dell’anno per le nostre attività, ecco qui che arriva come una scure la decisone attraverso una delibera fatta in sette minuti, di aumentare il costo dei parcheggi. Per questo siamo amareggiati, delusi e chiediamo l’immediata revoca della delibera e di aprire sulla questione una discussione nel 2026 e da subito lasciare il costo dei parcheggi invariato. Chiediamo inoltre che si recuperino oltre 200 posti auto nella zona sud dell’area di risulta che sono fondamentali”.

“Ci rivolgiamo all’Amministrazione comunale dunque e ai partiti della maggioranza affinché il sindaco sospenda e faccia alitare la decisione di aumentare il costo dei parcheggi e di aprire un tavolo di concertazione con le associazioni di categoria. Questa è la posizione delle varie associazioni e dei commercianti ed esercenti cittadini, anche delle catene commerciali che dicono no a questa decisone che arriva a poco più di un mese dalle festività natalizie”, conclude la nota.