Domenica, 9 Novembre 2025 Nazionali

Maxi stipendi nella Pubblica Amministrazione

In arrivo una circolare che dice “è opportuno soprassedere"

Arriva la stretta del governo sui maxi stipendi della Pa. È ormai pronta e potrebbe arrivare in settimana la circolare predisposta dal ministro della Pa, Paolo Zangrillo, con la quale si regolamenterà la materia dopo che, con una sentenza della Consulta, è saltato il tetto di 240mila euro .

Sarà chiesto alle amministrazioni pubbliche di ‘soprassedere’ agli adeguamenti delle retribuzioni, che potranno scattare solo se saranno previste specifiche risorse.

L’indiscrezione con i contenuti del testo della circolare viene oggi rilanciata in un articolo dai quotidiani La Repubblica e Il Corriere della Sera.

“In vista delle prossime misure normative sulla materia, da adottarsi in esecuzione della citata sentenza – si legge nel testo della circolare che secondo i quotidiani è al centro del confronto tra Palazzo Chigi e il ministero competente – si ritiene opportuno, al fine di evitare disparità di trattamento, ovvero riconoscimenti non in linea con le iniziative che saranno adottate, soprassedere allo stato alla rideterminazione del trattamento economico che, in ogni caso, potrebbe avvenire solo in presenza di risorse destinabili allo scopo nell’ambito di quelle stanziate per le retribuzioni del personale”.

La circolare fornirebbe anche “chiarimenti applicativi” della sentenza, con la possibilità di alcune esenzioni. Ma l’elenco specifico sarà stilato in una seconda fase, con il dpcm. Allo studio ci sarebbe un elenco con 12 incarichi, tra cui – spiegano sempre fonti di governo al lavoro sul dossier, a titolo di esempio – i massimi vertici di forze dell’ordine e forze armate – carabinieri, polizia, esercito – ma anche il capo della protezione civile. Questi sarebbero incarichi che, qualora volessero, potrebbero deliberare l’adeguamento. Per tutti gli altri, nessun automatismo.

Su questi aspetti Repubblica ha ascoltato anche il ministro Zangrillo: “su questo io e Giorgetti siamo in linea e porteremo a breve la nostra proposta a Chigi. Stiamo lavorando su un’ipotesi di intervento che, nel rispetto delle prerogative contrattuali, individui criteri idonei a evitare un indiscriminato e ingiustificabile appiattimento verso l’alto delle retribuzioni”.

L’obiettivo, aggiunge il ministro al quotidiano, è agganciare la retribuzione “al merito, alla produttività ed alle responsabilità richieste dai diversi incarichi dirigenziali”, ma “non si tratta di stabilire degli aumenti e non ce ne saranno nell’immediato”.