Giovedì, 6 Novembre 2025 Abruzzo

Sulla vicenda delle case spiate a L'Aquila sale il livello di allarme

L’incubo degli inquilini, "Forese i filmati diffusi nel mondo"

“Sono terrorizzati e temono che le loro immagini private siano alla mercè di tutto il mondo”. Lo afferma l’avvocato  di parte lesa, Maria Leone, sentita da Abruzzoweb, alludendo agli affittuari  del condominio di via degli Acquaviva, alla periferia dell’Aquila, dove il proprietario è accusato di aver installato microcamere negli alloggi, almeno 12, dati in locazione a studenti, studentesse e allievi della Scuola di ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza. Ma anche a professionisti.

Ora, ed è questo il punto, al 58enne aquilano A.G. non solo viene contestata la  interferenza illecita nella vita privata (per aver collocato dispositivi di ripresa in ambienti privati) ma anche la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, ipotesi molto grave aggiunta in un secondo momento e legata alla possibile circolazione dei filmati registrati. Reati per i quali rischia i domiciliari anche se si  è detto disponibile a collaborare. Secondo le indagini, le telecamere sarebbero state installate in bagno e in camera da letto e collegate via wifi a un dispositivo cellulare, consentendo di visualizzare in diretta le immagini degli inquilini.

“Si tratta”, aggiunge il legale che rappresenta alcune delle parti lese, “di ragazzi alcuni dei quali  non hanno più di 20 anni. Occorre anche verificare da quanto tempo le case fossero cablate visto che lì si sono avvicendati nel tempo centinaia di locatari. Va inoltre considerato che sono stati filmati anche coloro che sono andati in visita negli appartamenti in questione, non solo fidanzati ma anche amici dei residenti. Mi preoccupa anche l’ipotesi, ma è da dimostrare, se siano stati ripresi dei minorenni e allora il caso sarebbe ancora più grave”. Molti degli affittuari sono aquilani ma altri sono di Rieti, Frascati, Benevento e altre città.

Si è appreso, inoltre, che il sospettato, che gestisce anche un avviato bar vicino allo stadio comunale, era molto attento alle esigenze dei suoi inquilini e quando si verificavano dei disservizi nelle abitazioni era sempre pronto a trovare soluzioni.

Ora si attende che dal lavoro del consulente informatico della Procura,  Fabio Biasini, si abbia un riscontro ufficiale o meno di queste ipotesi. Ma le risultanze si conosceranno tra 90 giorni. Sono almeno una ventina i pc, telecamere e telefoni al vaglio dell’esperto.

Il gip Colangeli ha fissato l’interrogatorio di garanzia per martedì 11 novembre alle 9.30: l’indagato sarà sentito prima che il giudice decida sulla richiesta di misura cautelare. La Procura, secondo quanto si è appreso, riterrebbe necessari i domiciliari per evitare un possibile inquinamento delle prove. Il pm che segue il caso è Andrea Papalia