Giovedì, 6 Novembre 2025 Vasto

“Negata l’indennità di pronto soccorso”

Medico del 118 cita la ASL Lanciano-Vasto-Chieti

Un dirigente medico de Servizio 118 ha presentato un ricorso al Tribunale del Lavoro di Lanciano contro la  ASL n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti, accusata di non avergli corrisposto l’indennità di pronto soccorso prevista  dalla legge. 

L’azione legale, patrocinata dall’avvocato Luca Damiano del Foro di Vasto, si fonda sull’articolo 1, comma 293,  della legge n. 234/2021 e sul comma 526 della legge n. 197/2022, che riconoscono un compenso aggiuntivo  ai medici del Servizio Sanitario Nazionale impegnati nei reparti di emergenza-urgenza. Secondo il ricorso, mentre altri dirigenti medici in servizio nei pronto soccorso di Lanciano e Vasto hanno già  ricevuto l’indennità – comprensiva di arretrati 2022-2024 – la ASL avrebbe ingiustamente escluso il personale  del 118, nonostante questo svolga le stesse mansioni di emergenza. Il Dirigente sostiene di aver operato “a  tutti gli effetti come medico di pronto soccorso”, garantendo interventi e stabilizzazioni dei pazienti sul  territorio. 

La difesa richiama anche la giurisprudenza e i contratti collettivi nazionali, che riconoscono la piena  integrazione tra il servizio 118 e i pronto soccorso ospedalieri all’interno del Dipartimento di Emergenza e  Urgenza (DEA). Escludere i medici del 118 dall’indennità – afferma il legale – rappresenterebbe una violazione  del principio di parità di trattamento e un inadempimento contrattuale da parte della ASL. 

Il medico chiede al giudice di accertare il suo diritto a ricevere l’indennità mensile di 581 euro lordi per dodici  mensilità, con decorrenza dal gennaio 2022, per un totale di oltre 20mila euro di arretrati, oltre interessi e  rivalutazione monetaria. 

Il caso, che tocca un tema sensibile nel sistema sanitario abruzzese, potrebbe creare un precedente per molti  altri medici del 118 che operano in condizioni analoghe e che, ad oggi, non hanno ricevuto il riconoscimento  economico spettante per legge.