Giovedì, 30 Ottobre 2025 Vasto230 tonnellate di rifiuti tessili stoccati illegalmente a VastoL’operazione messa a segno dai Carabinieri Forestali di Villa Santa MariaDa un semplice controllo sui cassonetti per la raccolta degli abiti usati è partita un’indagine che ha portato alla scoperta di un imponente stoccaggio illecito di rifiuti tessili e di un impianto industriale privo delle necessarie autorizzazioni. Una vera e propria operazione “a catena”, condotta dai Carabinieri Forestali di Villa Santa Maria, che ha svelato un sistema di gestione irregolare di indumenti usati raccolti in diversi comuni abruzzesi. L’attività investigativa è scattata dopo alcune verifiche sui flussi di raccolta: dai documenti acquisiti è emerso che una società, con sede legale nel Bolognese e operativa nel basso chietino, gestiva per conto di vari enti locali la raccolta degli abiti dismessi senza alcuna autorizzazione per lo stoccaggio dei rifiuti tessili. Le verifiche, estese con il supporto del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) di Chieti e del Nucleo Carabinieri Forestale di Vasto, hanno portato i militari a effettuare un sopralluogo presso lo stabilimento operativo dell’azienda. All’interno del capannone è emerso un quadro di gravi irregolarità: i Carabinieri hanno rinvenuto macchinari per la lavorazione dei metalli, tra cui postazioni di saldatura, impianti di verniciatura e un taglio laser, tutti privi delle necessarie autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, in violazione del D.Lgs. 152/2006. Per impedire il proseguimento delle attività, i Forestali hanno disposto il sequestro preventivo dei macchinari. Ma la scoperta più significativa è arrivata poco dopo: in un secondo capannone, i militari hanno trovato montagne di indumenti usati accatastati in sacchi e big bags, stipati su circa 300 metri quadrati di superficie per un volume di oltre 1.100 metri cubi. Nel piazzale esterno, inoltre, erano parcheggiati circa 15 cassoni di autocarri e rimorchi, anch’essi colmi di abiti usati, per un peso complessivo stimato in 55 tonnellate. Secondo le stime dei tecnici, nel complesso l’azienda avrebbe stoccato oltre 230 tonnellate di rifiuti tessili senza alcuna autorizzazione ambientale. L’intera area è stata sottoposta a sequestro probatorio, per preservare le prove e impedire manomissioni. Nonostante la gravità delle violazioni, gli accertamenti hanno escluso danni o pericoli immediati per l’ambiente. Per questo i Carabinieri Forestali hanno impartito precise prescrizioni alla società per la rimozione dei materiali, la messa in sicurezza dei luoghi e il conferimento dei rifiuti presso un impianto autorizzato. Contestualmente, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 10.000 euro, mentre la ditta è stata ammessa alla procedura di estinzione del reato ai sensi dell’art. 318 del D.Lgs. 152/2006, che prevede la possibilità di sanare in via amministrativa le violazioni, previo adempimento delle prescrizioni imposte. L’operazione rientra nella costante attività dei Carabinieri Forestali per la tutela dell’ambiente e la legalità nel settore dei rifiuti, con particolare attenzione alle pratiche illecite che interessano la raccolta e il recupero dei tessuti usati, troppo spesso pericolosamente stoccati in capannoni dismessi e difficilmente reinseriti in un ciclo virtuoso di riciclo. |
