Venerdì, 24 Ottobre 2025 Abruzzo

Una ragazzina di soli 12 anni adescata da tre giovanissimi

I tre, due minorenni, finiscono in carcere. Hanno filmato i loro incontri

Tre persone, un 18enne e due minorenni, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sulmona per le violenze su una ragazzina di 12 anni, poi pubblicate anche su gruppi WhatsApp.

Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di violenza sessuale di gruppo aggravata, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minori di 14 anni, produzione di materiale pedopornografico, detenzione di materiale pedopornografico e atti persecutori. Gli arrestati sono stati rintracciati nelle loro case e condotti nel carcere di Sulmona e nel minorile di Casal del Marmo, a Roma.

Il 18enne è finito dietro le sbarre del carcere di Sulmona mentre il 17enne e il 14enne nel carcere minorile di Roma. Per i giudici rincorrono gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, tenendo conto che sui dispositivi è stato trovato materiale pedopornografico, fatto che ha spinto la procura distrettuale anti-mafia a chiedere gli atti alla Procura sulmonese e ad avocare il fascicolo.

La storia orribile comincia nel luglio 2023 quando la vittima, nei pressi dei giardini del parcheggio di Santa Chiara, sarebbe stata abusata da due conoscenti e poi ripresa dal 17enne. Da lì sarebbe scattato il ricatto durato due anni.

“Se parli facciamo vedere a tutti di cosa sei stata capace”. Un incubo finito a luglio 2025 quando, dopo essersi accorta che il filmato era finito sul telefonini degli amici, la ragazzina ha chiamato il 114, il numero di emergenza riservato dagli abusi. Da lì è scattata la filiera delle indagini effettuate dai carabinieri della compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore Toni Di Giosia.

La minore è stata quindi presa in carico dal centro antiviolenza, dai medici e dagli esperti per metabolizzare e ricostruire quanto accaduto. Nel corso della perizia tecnica effettuata sui dispositivi dei tre, sono spuntati tre video espliciti di violenza e altre due storie di Instagram. I militari del nucleo operativo e della stazione hanno scavato a fondo nella vita privata della dodicenne e sono riusciti ad assicurare alla giustizia i tre giovanissimi.

Va avanti l’indagine per ricostruire la vasta rete del revenge porn, per mappare cioè i contatti che hanno visualizzato e a loro volta inoltrato i video incriminati, incappando così in reato. A tal proposito un 50enne di Sulmona aveva autodenunciato la figlia nelle scorse settimane, presentandosi in caserma dopo aver saputo che la ragazzina aveva visto quei filmati. La ragazzina è assistita dall’avvocata Maria Grazia Lepore mentre gli indagati dagli avvocati Alessandro Margiotta e Alessandro Scelli