iamo i figli di un giornalismo povero, siamo i figli di un giornalismo per vocazione, come il giornalismo di Antonio, la vocazione di andare, a prescindere. E poi lì inventarsi qualcosa.
Ed è un giornalismo che in questo momento è necessario". Così a Francavilla al Mare il reporter freelance Daniele Piervincenzi, uno dei vincitori del 12/o premio nazionale sul reportage di guerra 'Antonio Russo' nel corso della cerimonia di premiazione. Il premio è dedicato al coraggioso reporter di Radio Radicale assassinato in Georgia nel 2000, mentre documentava il conflitto in Cecenia.
Oltre a Piervincenzi per la televisione, il premio è stato assegnato a Ugo Tramballi, editorialista del Sole 24 Ore e consigliere scientifico Ispi per la carta stampata, a Lorenzo Tugnoli, fotoreporter per The Washington Post, per la fotografia, premio alla carriera a Massimo Alberizzi, direttore di Africa ExPress, premio speciale alla memoria ad Antonio Zaccaria, storico inviato speciale della Stampa. Della giuria del premio fanno parte Fausto Biloslavo, Toni Capuozzo, Gabriella Simoni, Guido Alferj, Toni Capuozzo e Maurizio Di Fazio.
"Un giornalismo che in questo momento è necessario - ha proseguito Piervincenzi nel corso del suo intervento sul palco - necessario come era negli anni Duemila, è necessario come probabilmente sarà nella prossima stagione, quando gli scenari di guerra sono sempre di più, sempre più complessi, e quando la narrazione non deve essere univoca, e servono più sfumature per riportare a casa un frammento di realtà che spesso ci manca".
La cerimonia, alla quale ha partecipato la sindaca di Francavilla al Mare, Luisa Russo, è stata presentata dal giornalista Luca Telese, direttore del quotidiano 'Il Centro'.
"Per Antonio questa era una professione sì, ma era una vera e propria missione - ha detto la sindaca, cugina del reporter ucciso - andava a raccontare ciò che diversamente tutti noi non sapremmo, lo faceva perché partiva dal basso, voleva raccontare e dare voce a chi voce non avrebbe avuto diversamente e lo faceva raccontando storie di persone umili che erano in enorme difficoltà. Quest'anno è importante affrontare questo tema: ci sono stati oltre 200 giornalisti uccisi, ieri abbiamo avuto un altro evento per il giornalismo di inchiesta con Sigfrido Ranucci, insomma mi pare che si tratti veramente di un attacco alla democrazia".