Mercoledì, 20 Agosto 2025 AbruzzoLa Verì: “Con i tecnici d'amore e d'accordo"Ma non cita la Grimaldi. Fuori il capo DiparimentoIl dado è tratto: il presidente della Regione Marco Marsilio e l’assessore Nicoletta Verì sostituiranno il capo Dipartimento Salute, Emanuela Grimaldi, per profonde divergenze sulla gestione del pesante buco della sanità abruzzese. Proprio come anticipato oggi dalla ricostruzione di Abruzzoweb (Qui il link) che ha fatto rumore negli ambienti politici e non per l’intera giornata, scandita da polemiche e attacchi delle opposizioni (Qui il link), mentre si vocifera di una smentita e quindi di una possibile conferma dell’incarico all’attuale direttore Emanuela Grimaldi, 50enne di Giulianova, già direttore del Dipartimento di presidenza della Regione Abruzzo, al vertice del Dipartimento a ottobre scorso, scelta dopo un bando interno dal presidente Marsilio, di FdI per prendere il posto di Claudio D’Amario. A confermare il divorzio, invece, una nota inviata a questo giornale proprio dall’assessore regionale alla Salute Verì, che è scesa in campo direttamente, forse come non mai, per smentire il conflitto tra burocrazia e politica “che remano nella stessa direzione”. Nella nota Verì, oltre a respingere la ricostruzione parlando di un confronto “sempre franco e leale, nel rispetto delle rispettive prerogative”, rivendica i risultati raggiunti, parla di “inutile chiacchiericcio” e definisce “offensivo” descrivere oggi questa realtà come un luogo litigioso, dove si vive da separati in casa”. L’assessore fa inoltre i complimenti ai bravi dirigenti ed elenca una serie di traguardi raggiunti, tra cui l’epocale riforma della rete ospedaliera. Per il resto, una nota con passaggi spesso incentrati su un linguaggio politichese. Tanto da non parlare mai di debito e proporzioni economiche del buco. E il tutto senza mai citare la stessa Grimaldi, per la quale sarebbero state fatali le violente dispute sui provvedimenti da mettere a terra sulle ferree indicazioni per contenere il debito dettate dal tavolo di monitoraggio nazionale. Un tavolo affrontato con l’altro alto dirigente, il capo Dipartimento Bilancio, Fabrizio Giannangeli, con il quale la visione è stata unanime. Di seguito la nota completa di Verì. "Finora non sono mai intervenuta nella narrazione che vorrebbe contrapposti Assessorato e Dipartimento Sanità, con l’organo politico che viene (nemmeno troppo velatamente) indicato come quello sempre in disaccordo su provvedimenti amministrativi legittimi proposti dalla struttura tecnica. A questo punto, però, è indispensabile fare alcune puntualizzazioni, sia per fugare dubbi e fermare l’inutile chiacchiericcio, sia per il rispetto dovuto agli abruzzesi”. “Compito della politica – rimarca l’assessore – è individuare soluzioni che possano contemperare il rispetto della normativa, compresi gli aspetti economico-finanziari, con la garanzia dell’erogazione dei servizi sanitari principali in ogni territorio. E’ questo l’indirizzo del governo regionale, trasferito ai tecnici della Regione. Ed è un confronto continuo, a volte aspro, ma che non può e non deve essere trasformato in un gioco dove sono contrapposti buoni e cattivi, oppure in una guerra di fazioni. Qui lavoriamo tutti in un’unica direzione: assicurare ai nostri concittadini un’assistenza sanitaria adeguata”. E Verì ricorda il percorso ad ostacoli per l’approvazione della nuova rete ospedaliera: “Ci sono voluti 4 anni – continua – per far validare dai tavoli ministeriali la nostra rete: se avessimo applicato semplicemente il DM70, l’avremmo chiusa in una giornata. Quelle disposizioni, però, non potevano essere calate sul nostro territorio senza nessuna modifica, perché avrebbero significato la cancellazione di servizi in ampie aree. In quell’occasione politica e struttura tecnica si sono messe al lavoro per trovare una soluzione alternativa, legittima e nel rispetto del dettato normativo. E abbiamo centrato il risultato. Questo per dire che in un settore così delicato e sensibile come la sanità è fondamentale non fermarsi al primo ostacolo, ma cercare di individuare un punto di caduta che possa coniugare esigenze articolate e complesse, che vanno ad esempio dalla necessità di non penalizzare il personale sanitario per non incentivare l’esodo verso altre realtà, fino ad arrivare alla tutela dei livelli occupazionali o al mantenimento di punti di erogazione dei servizi anche nelle aree più remote. E’ questo il dovere della politica, che trova il suo limite nel rispetto delle procedure amministrative. Limite che non è mai stato messo in discussione”. “Negli ultimi mesi Assessorato e Dipartimento si sono trovati ad affrontare snodi cruciali, come il contenimento del disavanzo del sistema sanitario o la questione degli atti aziendali. In alcune occasioni – spiega ancora Verì – abbiamo registrato punti di vista diversi, ma il confronto penso sia stato sempre franco e leale, nel rispetto delle rispettive prerogative”. “Per l’assessore il Dipartimento Sanità dispone di grandi professionalità, che possono vantare lunghe e qualificate esperienze. Professionalità – conclude – che ci hanno consentito di affrontare e superare la pandemia, di redigere la nuova rete ospedaliera, quella territoriale, di riorganizzare il rapporto con gli erogatori privati, di potenziare i servizi telematici, di avviare la realizzazione dei nuovi ospedali. Descrivere oggi questa realtà come un luogo litigioso, dove si vive da separati in casa, lo trovo riduttivo, offensivo e soprattutto ingiusto per chi ci lavora”. |