Domenica, 6 Luglio 2025 Vasto

Un magrebino di 40 anni si è tolto la vita nel carcere di Vasto

Continuano i suicidi all'interno delle case penali dell'Italia

 Un uomo di 40 anni, di origine magrebina, si è tolto la vita questa mattina nella casa di lavoro di Vasto. Il detenuto, affetto da disturbi psichici, era stato recentemente trasferito nell’articolazione per la tutela della salute mentale della struttura.

A renderlo noto è Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria. Con questo episodio sale a 37 il numero dei detenuti suicidi in Italia dall’inizio dell’anno.

Secondo il sindacato, la struttura di Vasto non è particolarmente colpita dal sovraffollamento che interessa il sistema carcerario nazionale — con oltre 16mila reclusi in eccesso — ma presenta criticità rilevanti sul piano del personale. Nella casa di lavoro sono presenti 103 tra detenuti e internati, ma a fronte di un fabbisogno minimo di 143 agenti di Polizia penitenziaria, ne risultano assegnati solo 69. Meno della metà.

«Anche per questo — spiega De Fazio — pare che l’articolazione per la tutela della salute mentale dov’era allocato il detenuto suicida molto spesso resti non presidiata». A ciò si aggiungono, prosegue il segretario della UILPA, «altre difficoltà di natura organizzativa che investono pure l’area giuridico-pedagogica, dove non sarebbe garantita la presenza quotidiana degli educatori».

La denuncia del sindacato è netta: «Servono subito misure deflattive della densità detentiva e un potenziamento degli organici della Polizia penitenziaria, anche arginando il trasferimento di agenti negli uffici ministeriali», afferma De Fazio. «La Polizia penitenziaria è stremata, con turni che possono arrivare fino a 26 ore consecutive. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo del DAP Stefano Carmine De Michele devono fornire risposte concrete e tangibili».